Bambini e ragazzi fuori famiglia aspettano una risposta. Un seminario

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Nel momento in cui l’autorità giudiziaria minorile pone ai servizi (o ad un CTU) un quesito inerente la possibilità che genitori gravemente disfunzionali possano o meno recuperare il loro ruolo di capacità e responsabilità nei confronti dei figli le risposte non possono essere ambigue: il superiore interesse del minore richiede una definizione progettuale chiara che consenta di capire se i genitori saranno in grado di riprendere in mano la loro funzione o se devono essere sostituiti da altre figure educative. Purtroppo l’analisi dei percorsi di molti minori che vivono fuori famiglia per i gravi problemi emersi nella loro esperienza infantile evidenzia una situazione molto più complessa in cui una definizione chiara non arriva e si finisce in un limbo di incertezza che rende difficile per il minore orientarsi tra la possibilità di un recupero positivo delle sue relazioni familiari e la necessità di costruire delle relazioni riparative con altre figure adulte.

Gli anni passano inesorabilmente e le istituzioni a questo deputate spesso non sembrano in gradodidecidereassumendosilaresponsabilitàdiuna scelta che protegga il minore e gli garantisca quanto necessario per poter crescere. Cosa rende così difficile dare una risposta a questo quesito che è determinante per garantire una progettualità futura a minori già segnati da gravi situazioni di carenze e traumi? Il risultato è quello di cadere in un “indecisionismo” che si cronicizzerà in ripetute richieste di valutazione che non producono mai una decisione definitiva e che metteranno il minore in una situazione confusa in cui oscillerà in modo drammatico tra la speranza di un recupero delle sue relazioni familiari e la constatazione che nulla su questo fronte sembra cambiare.

Il passare del tempo chiude così le finestre di plasticità che, se utilizzate in modo tempestivo, possono aprire delle possibilità concrete di cambiamento da parte di genitori segnati da storie personali molto drammatiche oppure, se questo non risulta possibile, permettere al minore di investire su legami nuovi e riparativi che potranno stabilizzarsi nel tempo e aiutarlo a riordinare il difficile puzzle della sua vita. Nell’incontro che proponiamo vorremo riflettere insieme su questo problema in un confronto aperto, non ideologico, e orientato al miglioramento delle prassi progettualiattualichecertamenterichiedonoun salto di qualità nelle sinergie tra istituzioni giudiziarie e servizi territoriali. Il rischio della situazione attuale è una sospensione progettuale che rischia di trasformarsi in un mal-trattamento istituzionale che anziché curare amplifica il danno subito da tanti bambini e ragazzi che devono trovare in un mondo adulto capace di scegliere una risposta coerente alle loro difficoltà.

Data e ora

Data inizio

06/12/2016
22:00

Data fine

06/12/2016
Luogo
GAM, via Magenta 21, Torino
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