La violenza sessuale contro i minorenni maschi risulta ancora una materia poco indagata. Una meta-analisi degli studi di prevalenza in Europa evidenzia che il 5,3% dei bambini e degli adolescenti maschi ha subito episodi di violenza sessuale (Stoltenborgh, et al. 2011), tuttavia i dati raccolti su questo tema sono scarsi e le stime variano notevolmente (Bernacchi, Fabris, Zelano 2016). Anche nel contesto italiano le indagini più rilevanti sulla violenza contro i minori (Bianchi e Moretti 2006; Istat 2015; Cismai, Terre des hommes, Autorità garante per l’infanzia, 2015) non affrontano specificamente la dimensione di genere della violenza oppure si concentrano solo sulla componente femminile. La violenza sessuale contro i ragazzi emerge come un tabù nelle società europee, in quanto le norme sociali sulla mascolinità (Connell, 2005; Kimmel, 2008) impediscono o rendono più difficile il processo di disvelamento dell’essere vittima, specialmente della violenza sessuale. A causa delle aspettative interne ed esterne verso il ruolo e il comportamento maschili, i ragazzi affrontano specifici ostacoli e contraddizioni nel difficile processo di disvelamento (Addis, 2003), anche a causa del fatto che la maggior parte degli interventi di supporto si rivolge esplicitamente o implicitamente solo alle donne vittime di violenza. Le difficoltà nel rivelare la violenza sessuale per i ragazzi maschi potrebbero essere ancora maggiori nel caso in cui l’autore del reato sia una donna.
La violenza sessuale contro i minorenni maschi deve pertanto essere analizzata nel contesto delle attuali condizioni di socializzazione di genere. In una società basata sul binarismo di genere e sull’eteronormatività, le identità sessuali dei giovani si sviluppano in modo dicotomico. Essere vittima di violenza sessuale, essere debole e bisognoso di aiuto nell’ambito di questo sistema binario di genere è incompatibile con l’essere un ragazzo/uomo.
Mettere in discussione le immagini e le narrazioni egemoniche e normative sulla mascolinità è quindi fondamentale per aiutare i ragazzi vittime di violenza sessuale. Superare tali ruoli eteronormativi, dualistici ed egemonici è inoltre un aspetto chiave per creare relazioni paritarie di genere, rafforzare i gruppi minoritari (come gli omosessuali, le persone transgender ecc.) e sconfiggere la stigmatizzazione in base al genere.
Partendo da queste premesse, il progetto finanziato dalla Commissione europea “Culture of care (Cultura della cura) – Creare e rafforzare un ambiente di supporto per i minorenni maschi vittime di violenza sessuale” (https://boyscultureofcareit.wordpress.com/) mira a creare una cultura dell’accoglienza diretta a contrastare e a prevenire la violenza sessuale su bambini e ragazzi di sesso maschile e a sensibilizzare professionisti quali insegnanti, educatori e assistenti sociali che sono in contatto con minorenni maschi (potenzialmente) vittime di violenza sessuale, nonché i ragazzi stessi e la società tutta su questo fenomeno ancora così sommerso.
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