Le nuove sfide della prevenzione al maltrattamento e abuso i minori

Si è svolto il 19 aprile 2016 a Roma, presso la Camera dei Deputati un importante incontro dal titolo:

 “Le nuove sfide della prevenzione al maltrattamento e abuso i minori: un problema di salute pubblica”

 Apre i lavori l’On. Stefano Dambruoso, Questore della camera dei deputati, che sottolinea l’importanza del tema della prevenzione, caro al Governo e alla stessa Presidente della Camera Boldrini.

A seguire l’intervento di Laura Bononcini responsabile di Facebook Italia, sul tema della sicurezza online dei minori, tema che si poggia, per fb su alcuni Pilastri importanti come le policies che gli utenti devono accettare e che sono uguali in tutto il mondo e costantemente aggiornate; gli strumenti per tutelare la propria privacy e segnalare in modo anonimo contenuti indaguati; l’assistenza fornita, per cui si possono segnalare a fb elementi di rischio per una determinata persona o situazione. Inoltre un minore non può condividere notizie personali come città e indirizzo di residenza. C’è un’indicizzazione delle foto pedopornografiche che impedisce di scaricare questo tipo di materiale e rivela l’identità di chi sta tentando di farlo.

Lucia Ghebreghiorges, responsabile relazioni istituzionali di Save the Children, propone una riflessione sul fatto che i temi che affrontiamo oggi online sono i temi che abbiamo sempre affrontato offline, dobbiamo quindi usare le competenze già acquisite e adeguarle alle nuove tecnologie. Dai dati emersi dal progetto Safer internet centre nel 2014 un adolescente su 10 si è iscritto a siti per single e ha usato app per incontri online arrivando spesso ad incontri offline che hanno prodotto richieste di prestazioni sessuali o materiale pedopornografico. È importante sviluppare nei ragazzi una consapevolezza dei rischi che si incontrano sulla rete e fornire loro dei buoni strumenti di autotutela. Nel progetto Dicam, sviluppato col Cismai, sono descritte buone prassi di presa in carico delle situazioni di abuso online. Save the Children si è dotata di un codice di autoregolamentazione a cui devono aderire anche i propri partner, perchè chi lavora a contatto con i minori sappia riconoscere i segnali di abuso e maltrattamento sui minori.

Liliana Baccari, Prefetto di Lecco, interviene sull’importanza di fare rete e porta l’esempio del protocollo di intervento siglato nella Provincia di Lecco tra le principali forze chiamate in causa nell’intervento su abuso e maltrattamento ai minori con attenzione particolare alla fase della prevenzione, affidata alla coop. Specchio Magico con un progetto denominato “Progetto porcospini”

Rocco Briganti, della coop. Specchio Magico di Lecco Illustra il progetto Porcospini, creato con la collaborazione di Alberto Pellai.

In Europa il progetto ha coinvolto 1064 bambini in 5 diversi paesi.

La cooperativa fa firmare a tutti gli operatori coinvolti nei loro progetti una policy che include anche la reputazione online, importante elemento che chi lavoro a contatto con i minori deve mantenere integra.

Briganti presenta poi un video in cui i bambini raccontano i principali fattori di protezione acquisiti grazie al progetto porcospini.

L’On. Sandra Zampa vicepresidente del Partito Democratico, cita l’indagine conoscitiva condotta da Cismai e Terres des Hommes che mette in luce la vastità del fenomeno, e propone la creazione di un osservatorio che si occupi di raccolta permanente dei dati e sia dotato anche di un luogo fisico in cui incontrarsi e collaborare in modo sinergico.

Ritiene inoltre urgente che il nuovo Garante per l’Infanzia si insedi ufficialmente.

Rocco Briganti interviene chiedendo che l’eventuale Osservatorio svolga un’attività capillare e calata nelle realtà degli operatori che concretamente col loro lavoro fanno la differenza nella prevenzione del maltrattamento all’infanzia.

Massimo Giupponi direttore generale ats Brianza evidenzia l’importanza di unire le competenze e le passioni specifiche di chi lavora sul campo, con delle interlocuzioni istituzionali e politiche che ne sostengano gli sforzi. Il sistema dovrebbe agevolare la messa in rete delle varie figure, affinché gli sforzi siano ottimizzati e non si debba ripartire sempre da capo. È quindi necessaria la creazione di modelli ripetibili.

Andrea Bollini del Cismai e Federica Giannottta di Terres des Hommes presentano poi la ricerca già presentata alla Camera lo scorso anno sulla rilevanza del fenomeno del maltrattamento infantile. Dai dati della ricerca svolta su 91.000 minori in carico per maltrattamento ai servizi sociali 47% dei minori risulta vittima di trascuratezza materiale e/o affettiva, il 20% vittima di violenza assistita il 13% di maltrattamento psicologico, l’8 di una patologia delle cure, il 6% di maltrattamento fisico e il 4% di abuso sessuale, questa è la fotografia del fenomeno in Italia. Purtoppo dall’indagine emerge anche come l’intervento dei servizi sociali sia quasi sempre tardivo. Giannotta cita anche l’indagine sui costi del maltrattamento, svolta insieme al Cismai con il contributo dell’Università Bocconi. Emerge dalla ricerca un’analisi dei costi del maltrattamento dalla quale si evince l’importanza, anche in termini di risparmio economico, di un’attività preventiva strutturata.

Andrea Bollini ricorda come il Cismai sia un’organizzazione attiva in tutto il territorio italiano attraverso i suoi centri pubblici e privati e mette in evidenza le carenze del nostro sistema di intervento che mentre prevede leggi d tutela, non prevede uno strumento legislativo per la prevenzione del maltrattamento e abuso all’infanzia. La prevenzione è quindi affidata alla libera iniziativa. Il piano infanzia inoltre non è un strumento efficace in quanto privo di risorse finanziarie.

Manca inoltre un coordinamento unico di tutti i diversi programmi ministeriali. È necessario agire precocemente, sulla prima e seconda infanzia, soprattutto nella fascia 0-3 anni, monitorando i casi e suddividendoli nei vari livelli di rischio e di tipologia di maltrattamento.

E’ necessario utilizzare un approccio multifattoriale sulle cause e programmi strutturati di intervento.

Una buona occasione potrebbe essere il fondo per il “contrasto alla povertà educativa minorile”, attraverso il quale rilanciare iniziative nei confronti della grave trascuratezza, che è la prima causa di maltrattamento in Italia.

Bisogna agire per esempio con interventi di home visiting nei casi definiti ad alto rischio o con programmi di supporto genitoriali per esempio basati sul rinforzo della genitorialità positiva, inoltre creare campagne mediatiche efficaci. Inoltre è importante cominciare a lavorare su una Legge per gli interventi di prevenzione che preveda la definizione e il finanziamento di programmi coordinati di prevenzione, trattamento e formazione degli operatori.

Chiude i lavori l’ On. Gianmario Fragomeli membro della Commissione Finanze, che sottolinea come occasioni di confronto come quella odierna debbano essere più frequenti. È doveroso sensibilizzare le commissioni competenti perché sviluppino e definiscano gli interventi necessari in questo campo. L’esempio di Lecco è basato su un processo di buona alleanza sul raggiungimento di un obiettivo, e deve essere posto a modello di buone prassi.

L’incontro si chiude con l’impegno da parte di tutti di continuare un confronto attivo sul tema della prevenzione del maltrattamento e abuso all’infanzia.

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