#5buone ragioni per accogliere i bambini che vanno protetti”: successo della conferenza di presentazione a Roma che ha coinvolto anche il Cismai

Si è appena conclusa la conferenza stampa promossa dalle associazioni : CISMAI, AGEVOLANDO, CNCA, CNCM, PROGETTO FAMIGLIA E SOS VILLAGGIO DEI BAMBINI ONLUS, denominata “5 buone ragioni per accogliere i bambini che vanno protetti”. L’iniziativa ha voluto dare una risposta articolata e competente su un tema complesso come quello degli allontamenti e delle comunità di accoglienza, che spesso viene utilizzato da un informazione scorretta come pretesto scandalistico x sottolineare aspetti marginali e strumentalizzarli.

Mariano Bottaccio, giornalista del cnca, ha sottolineato la necessità di dare volti, voci e concretezza a questo mondo.

La giornata che ha visto una nutrita partecipazione è stata organizzata grazie alla disponibilità della commissione bicamerale infanzia che ha voluto, come ha sottolineato la vicepresidente della bicamerale infanzia on Zampa, significare l’attenzione della politica ai temi dell’infanzia .

Nella mattinata si sono alternati interventi e testimonianze dirette di ragazzi che sono stati ospiti di comunità e genitori che hanno sperimentato l’esperienza dell’allontamento dei propri figli, ma anche l opportunità di un cambiamento positivo nei loro percorsi esistenziali.

Liviana Marelli ha delineato la situazione e i numeri dei minori allontanati, che derivano dalle fonti ufficiali meno i dati non rilevabili.

Samantha Tedesco ha fatto la fotografia delle famiglie a cui vengono allontanati i figlì sottolineando che le cause dell’allontanamento non sono la povertà e l’indigenza, ma bensì gravi situazioni di pregiudizio per la crescita dei bambini e delle bambine.

Zullo e Giordano hanno descritto l’aspetto economico e giustificato dettagliatamente le spese necessarie per la gestione qualitativa di una struttura residenziale.

Dario Merlino ha evidenziato l’importanza a guardare anche ai minori che invece non sono allontanati e quindi non protetti.
E’ stato sottolineato anche il problema dei ragazzi da aiutare dopo il 18esimo anno di età.

Quello che è emerso è la necessità di trasparenza dei progetti e dei percorsi che devono essere individualizzati su ogni singolo bambino, perché ogni situazione è diversa e specifica ed è necessario uscire dalla contrapposizione fra affido e comunità
Alla politica si richiede un impegno maggiore sui temi dell’infanzia e di passare dalle parole ai fatti……

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