Giro di vite del governo britannico contro le immagini pornografiche e di abusi sui minori. Saranno coinvolti sia i motori di ricerca, sia gli Internet service provider.
Il primo ministro britannico David Cameron dichiara guerra al porno online. Il primo ministro inglese ha comunicato a Google, Yahoo, Bing e ad altre società Internet che avranno tempo fino a ottobre per ideare strategie per contrastare e bloccare le ricerche online per le immagini con contenuti espliciti o di abusi sessuali sui minori. Se la collaborazione non sarà ritenuta sufficiente, il governo britannico approverà nuove leggi che costringeranno i motori di ricerca a non fornire risultati che mostrino contenuti sensibili. Ma non solo: gli Internet service provider (Isp) si dovranno prendere la responsabilità di bloccare di default il materiale pornografico per tutte le connessioni fisse del Regno Unito.
In una call-to-action contro la pornografia online, Cameron ha chiesto ai principali motori di ricerca di riferire direttamente a lui sul loro impegno a smettere di fornire i risultati per tutti i termini pornografici contenuti in una apposita black list. Secondo il primo ministro si tratta di un dovere morale delle compagnie che regolano il traffico su Internet, e una possibile soluzione al problema sarà introdurre dei filtri sui contenuti (inseriti in automatico ed eventualmente rimuovibili).
In ogni caso la linea politica presa dal governo inglese sembra essere quella della tolleranza-zero. Con il discorso pronunciato oggi, Cameron mira prima di tutto a tutelare i bambini. Dal punto di vista educativo, attraverso il blocco di default dell’accesso ai contenuti per adulti, mentre per quanto riguarda la sicurezza l’obiettivo è contrastare le violenze sui minori, che spesso sono legate alla proliferazione in Rete delle immagini degli abusi sessuali.