Nel tentativo di solleticare le frange tradizionaliste e reazionarie della società turca, la deriva autoritaria e antidemocratica di Erdogan, ha preso di mira anche la violenza contro le donne e contro gli abusi intrafamiliari che erano il “core” della Convenzione di Istanbul, entrata in vigore nel 2011 e sottoscritta anche dalla UE e dall’Italia.
In un Paese che ha assistito nell’ultimo anno alla morte di quasi 500 donne per femminicidio e altre condizioni sospette, la decisione di uscire dalla Convenzione di Istanbul alimenta la preoccupazione per la condizione delle donne turche e, in assoluto, per tutte le vittime di maltrattamenti e abusi intrafamiliari.
Il CISMAI guarda con grande preoccupazione le decisioni del Governo turco rammentando che molto spesso quanti hanno subito e/o assistito alla violenza intrafamiliare sono più spesso nel corso della loro vita vittime e/o attori di violenza nei confronti delle donne e dei bambini.
Il CISMAI sollecita il Governo e le Istituzioni a denunciare i pericoli derivanti da questa decisione anche attraverso ferme prese di posizione della Comunità Europea.