In ricordo di Anna Costanza Baldry

Teresa Bruno, psicoterapeuta di Artemisia ricorda Anna Costanza Baldry nel quinto anniversario della sua morte

 

Ci sono persone che lasciano una eredità di pensiero e soprattutto di grandi passioni, Anna Costanza è una di queste. Se ne è andata quando la sua curiosità e tenacia nel risvegliare le coscienze e produrre conoscenza era nel pieno.

Sappiamo quanto il suo impegno abbia prodotto cambiamenti e nuove consapevolezze, non solo scientifiche, nel campo degli interventi a favore delle donne e dei minorenni sopravvissute e sopravvissuti a violenza. Le sue ricerche e pubblicazioni hanno fornito strumenti di lavoro e nuovi punti di osservazione su fenomeni complessi. La sua capacità di comunicazione l’ha vista collaborare con molte realtà istituzionali e con il privato sociale.

Ha ricoperto diversi incarichi di consulenza in materia di violenza contro le donne e i bambini, presso le Nazioni Unite, l’OSCE, la NATO, il Consiglio d’Europa, le Forze dell’Ordine, l’Autorità Giudiziaria, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Fondatrice e responsabile del Cesvis (Centro Studi Vittime SARA) di Caserta e dello sportello anti-stalking Astra del Centro per Donne in Difficoltà della Provincia di Roma gestito dall’Associazione Differenza Donna. Ha collaborato con la casa delle Donne di Roma e con la Rete dei centri antiviolenza D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza). Ha inoltre collaborato con il CISMAI, in particolare contribuendo alla stesura delle linee guida nei casi di Violenza Assistita. Ha partecipato al progetto di ricerca Femicide accross Europe, condotto da un gruppo di studiosi internazionali che hanno analizzato i programmi di prevenzione e raccolto dati quantitativi e qualitativi, proponendo l’istituzione di un Osservatorio Europeo sul Femminicidio.

Nel 2015 è stata insignita dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «Per la professionalità e costanza con cui dedica le sue ricerche e la sua attività al contrasto alla violenza alle donne».

Non aveva compiuto 49 anni quando ci ha lasciati e ha usato il tempo della sua breve vita con un ritmo veloce e incalzante, un vulcano di idee e forti passioni.

Ma il ricordo più caro che ho di lei è nei messaggi buffi, intercalati da riflessioni su nuovi progetti, che ci mandavamo a fine giornata. Le foto di un cagnolino “mi piacerebbe tanto, ma non so bene come fare” o la foto di una nuova pettinatura “bravo il parrucchiere, che ne dici?”.

Amava gli animali e con lei ho condiviso una parte bambina curiosa della vita.

Teresa Bruno