Dal REDATTORE SOCIALE del 09 novembre 2018
Il Coordinamento italiano servizi maltrattamenti all’infanzia è stato ascoltato ieri in Commissione giustizia del Senato. La presidente, Gloria Soavi:
“Bambini trattati come oggetti, non come portatori di diritti ed esigenze”. Il 10 novembre in tante piazze italiane manifestazioni per il ritiro del ddl Pillon
BOLOGNA – “Ho sottolineato la grande preoccupazione per l’impianto di questi ddl. L’impostazione generale è tutta orientata verso gli interessi, le esigenze, le attenzioni degli adulti”. A parlare è Gloria Soavi, presidente Cismai (Coordinamento italiano servizi maltrattamenti all’infanzia) che l’8 novembre, insieme con altri 6 gruppi, è stata ascoltata in Commissione giustizia del Senato sui ddl in materia di affido condiviso nei casi di
separazione coniugale. I ddl sono 4, tutti incardinati, il primo è quello che porta il nome del senatore leghista Simone Pillon, presente all’audizione. “Come Cismai contestiamo fortemente l’approccio generalista, che permetterebbe alla legge di regolare le relazioni interpersonali. Al contrario, è necessario analizzare caso per caso, avendo sempre come punto fermo il rispetto del superiore interesse del minore. I bimbi diventano oggetti, e non
c’è nessuna attenzione a comprendere la complessità delle situazioni”.
Tra i punti critici denunciati da Cismai, l’obbligo per tutte le coppie della mediazione prima di iniziare un percorso di separazione: “È una proposta irricevibile. Ci sono separazioni che avvengono in situazioni di alto conflitto. Tra l’altro il ddl sembra dimenticare che il 51 per cento dei casi di separazione ha come causa la violenza intrafamiliare sulla madre. È necessario mettere in chiaro criteri esclusivi, come il disagio dei figli, i problemi psichiatrici dei genitori, la violenza domestica e i maltrattamenti sui bambini, come impone di fare la Convenzione di Istanbul”.
Inaccettabili, secondo Cismai, anche i tempi paritetici e la bigenitorialià perfetta: “Un figlio non può essere diviso a metà. Noi, quando possibile, favoriamo sempre la bigenitorialità, ma è necessario operare dei distinguo. Per esempio, nella fascia 0-3, è difficile pensare che un bambino possa stare esattamente metà del suo tempo con la mamma e metà con il papà. Da proposte come queste è evidente che i promotori di questi ddl in testa non abbiano un’idea di bambino come soggetto che ha diritti ed esigenze. È tutta la prospettiva che va cambiata”.
Soavi critica poi torna poi a parlare di sindrome da alienazione parentale, mai dimostrata scientificamente: “Se un bambino manifesta la volontà di non incontrare un genitore la prima cosa da fare è capire perché e non pensare che uno dei due genitori lo stia influenzando o, peggio, che il bambino menta. È giusto tutelare allo stesso modo i diritti delle madri e dei padri, ma prima c’è da tutelare quel bambino e abbiamo il dovere di
capire cosa ci sia dietro al suo disagio”. La presidente parla di “gravissimo maltrattamento istituzionale” in riferimento al passaggio che prevede che, se un figlio si rifiuta di vedere un genitore, cambi residenza o venga accolto da una comunità. Per tutti questi motivi, il
Coordinamento anche in audizione è tornato a chiedere il ritiro dei ddl sull’affido condiviso.
Ci sarà anche il Cismai, domani, in piazza contro il ddl Pillon. La rete “Non una di meno” ha indetto una mobilitazione in tutta Italia con la rete dei centri antiviolenza (D.i.Re., Donne in rete contro la violenza). A Bologna l’appuntamento è alle 15 in piazza Re Enzo con la Casa delle donne per non subire violenza onlus, mentre alle 17.30 partirà la “Passeggiata trasnsfemminista” verso via Indipendenza. Sempre “Non una di meno” ha organizzato per sabato 24 novembre a Roma una manifestazione nazionale contro la violenza di genere. (Ambra Notari)