Dall’indagine minori “fuori famiglia”, approvata oggi dalla commissione per l’infanzia e l’adolescenza, emerge come la mancanza di dati organici sia una grave criticità nel nostro paese, più volte evidenziata dal Cismai. Senza dati certi è difficile fare una accurata analisi del fenomeno e progettare interventi adeguati.
La commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha approvato all’unanimita’, nella seduta odierna, il documento conclusivo dell’indagine sui minori “fuori famiglia”, relatrici le vicepresidenti on. Sandra Zampa (Pd) e la senatrice Rosetta Enza Blundo (M5s). Il testo, di oltre 100 pagine, riassume i contributi di un’ottantina di soggetti competenti in materia, sentiti dal maggio 2015 al luglio 2016 in circa 30 audizioni, e contiene numerosi spunti di riflessione per migliorare la normativa vigente. Tra le principali criticita’ segnalate, la mancanza di dati certi ed aggiornati sui minori in affidamento familiare o collocati in case-famiglia. L’indagine sui minori “fuori famiglia” e’ la quinta deliberata e conclusa dalla commissione nella XVII legislatura. Le altre hanno avuto per oggetto la poverta’ e il disagio minorili, la prostituzione minorile, il diritto dei minori a fruire del patrimonio artistico e culturale italiano il diritto alla salute dei minori diversamente abili. Nel 2016 la commissione ha anche esaminato e approvato il IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in eta’ evolutiva. (ANSA).