Chiara Ronconi

Buongiorno a tutti voi gentili colleghi.
Mi presento, consapevole che una presentazione scritta non equivale a quella orale, sia per completezza che per impatto relazionale. Cercherò di essere esaustiva provando a raccontarvi chi sono, le mie esperienze formative e professionali, le competenze che penso di avere come elemento funzionale a una mia presenza nel Direttivo.
Sono nata a Milano 42 anni fa, e ho sempre abitato nella mia città di origine. Inizialmente la mia formazione è stata di stampo pedagogico, con una Laurea Magistrale in Scienze dell’Educazione e un Master di Secondo Livello in Progettazione Pedagogica. Nel corso degli anni si è arricchita con una Laurea Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche e un Master in Psicologia Giuridica. A tale formazione accademica si sono aggiunti diversi corsi relativi alle tematiche del maltrattamento e l’abuso all’infanzia.
Come esperienze lavorative ho iniziato come educatrice all’interno del Caf di Milano dal 2002 al 2005, per poi ricoprire il ruolo di educatrice presso il servizio Crisis Center, rivolto al rischio suicidario in adolescenza, sotto la supervisione del Professor Charmet. A partire dal 2006 ho iniziato a lavorare presso la Cooperativa Libera Compagnia di Arti e Mestieri Sociali, dove tuttora lavoro, presso cui ho svolto diverse mansioni e rivestito molteplici ruoli negli anni iniziando quale educatrice professionale in un’equipe integrata di un Servizio Minori e Famiglia e in un servizio di Spazio Neutro. Ho poi assunto ruoli di supporto e consulenza tecnico e metodologica rivolti ad alcuni servizi della Cooperativa, ruoli di supervisione e formazione, e dal 2008 ruoli di coordinamento dei servizi di Spazio Neutro. Dal 2015 sono la coordinatrice della Comunità tutelare minori L’Ora Blu, comunità che accoglie minori vittime di grave maltrattamento e abuso di età compresa tra i 2 e i 12 anni, e ho il ruolo di consulente scientifico dell’Area Accoglienza della Cooperativa. Mi occupo anche, in un consultorio accreditato prima e in uno studio associato attualmente, di sostegno psicopedagogico alla genitorialità e affianco quale ausiliario la Dottoressa Crespi e il Dottor Martelli, periti del Tm e del To di Milano.
Nel corso di questi quasi 20 anni di lavoro ho sempre cercato di accrescere le mie conoscenze e competenze, avendo il privilegio di collaborare con molti colleghi che mi hanno permesso di aumentare il mio bagaglio tecnico e metodologico, e integrando la teoria appresa grazie all’esperienza clinica ed educativa quotidiana.
Ad oggi posso dire che mi ritrovo in un modello di lavoro psicoeducativo integrato, convinta che nelle prese in carico delle situazioni di grave maltrattamento e abuso la visione non può che essere orientata a una costante cura di uno sguardo che si direzioni in primis a comprendere, accogliere, osservare, riparare, sia su un piano operativo ed educativo che su uno clinico e di approfondimento degli accadimenti e del funzionamento dei singoli soggetti e del loro sistema di riferimento e di vita. La presa in carico multidisciplinare a mio avviso trova ed esprime la sua ricchezza in questo, nella possibilità di reale incrocio di prospettive e di comprensione dei dati grazie alla pluralità di sguardi professionali che integrati permettono una reale, significativa e funzionale comprensione delle situazioni. Solo con la possibilità di studiare e capire il funzionamento di una situazione e di una persona è possibile individuare le più utili ed efficaci strategie da attivare in un intervento individualizzato e di sistema, sempre con la consapevolezza della rilevanza dello sguardo sociale a integrazione di quello clinico e di quello educativo. In questi anni mi sono sempre più convinta che la possibilità di affrontare le gravi situazioni che quotidianamente incontriamo nasce solo nella disponibilità ad accettarne la costante mutevolezza, l’importanza di approcciarle con uno sguardo di partenza dinamico e relazionale, in cui l’operatore assume il ruolo di parte attiva nel processo di presa in carico e in cui eglistesso si percepisce come elemento attivo all’interno del percorso, con la sua disponibilità a rimettere costantemente in discussione il proprio sguardo e le strategie di cura e riparazione individuate e attivate.
Alla luce di queste conoscenze e pensieri, e anche dell’esperienza maturata quale consigliera del Cda prima, Presidente poi, della Cooperativa, nonché del ruolo di Segretaria di Cismai Regionale Lombardia in questi ultimi anni, ho maturato la decisione di candidarmi al Direttivo Cismai. La decisione arriva dopo una forte condivisione con i colleghi della Cooperativa, alla luce del desiderio di rappresentare con la mia candidatura un know how personale e collettivo, sapere maturato in anni di lavoro e di confronto nato dall’esperienza diretta individuale e collettiva, nella gestione di molteplici e differenti servizi rivolti ai minori e alle famiglie.
Mi piace molto pensare di poter mettere al servizio del Cismai una conoscenza e una esperienza che siano elemento di ricchezza nell’incontro con altri colleghi delle altre regioni, in una costante occasione di una pluralità di sguardi, di accrescimento reciproco, di diffusione di cultura e sapere. La mia candidatura nasce dall’idea di propormi a servizio di una realtà che sta assumendo sempre più una competenza dialogica internazionale, nella sua nuova identità di realtà Scientifica riconosciuta, alla luce delle esperienze lavorative pregresse e delle diverse realtà in cui mi sono spesa in questi anni. La possibilità di sperimentarmi in diversi ruoli, anche alla luce della formazione educativa ma anche psicologica, nonché il costante lavoro in equipe e in contesti in cui la pluralità di sguardi e incontri è continua, penso che mi possano facilitare nell’incontro con i colleghi del territorio nazionale e nella possibilità di costruire pensiero, condivisione, confronto.
L’interlocuzione praticata in questi anni con i referenti istituzionali dei Comuni, del Tribunale, dell’Università Bicocca, penso che possa avvantaggiarmi nella creazione di strategie di comunicazione e scambio con gli ambiti istituzionali. Mi piace pensare di crescere con questa nuova esperienza, di collaborare e contribuire con idee e pensieri, con momenti di confronto e riflessione, spendendomi per quanto possibile con quanto compreso e appreso in questi anni di lavoro, immaginando anche di essere promotrice di processi di lavoro relativamente a temi su cui sarebbe importante e prezioso attivare nuove Commissioni di confronto, quali i requisiti delle comunità tutelari per Minori, il lavoro di supporto e affiancamento operato dalle nostre professioni all’interno del contesto scolastico, lo sguardo di cura e attenzione alla prevenzione del grave malessere all’interno dei servizi aggregativi e promozionali, e molti altri che vorrei raccogliere da soci e colleghi. Sarei felice di rilanciare piattaforme di confronto e di apprendimento, contenuti innovativi di cui parlare e su cui confrontarsi nell’ottica di una costante e necessaria crescita formativa e culturale di tutti noi, possibile solo nel costante scambio e incontro di vecchi e nuovi sguardi.
Spero di essermi presentata in modo esaustivo e che le motivazioni che mi spingono a mettermi in gioco e a servizio del Cismai possano risultare ai vostri occhi interessanti, stimolanti e valide, sempre nell’ottica di essere utile e di rappresentare il valore delle diverse professionalità, educativa, sociale, psicologica, medica, che mi piacerebbe avessero pari voce e pari presenza. Grazie per la vostra attenzione e per il tempo da voi dedicato per provare a conoscermi attraverso queste righe. Un caro saluto a voi tutti.

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