Comunicato sui finanziamenti a progetti per il trattamento di minori vittime di abuso

Con l’Avviso pubblico n. 1/2011 per la concessione di contributi a sostegno di progetti pilota per il trattamento di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si volle offrire un sostegno finanziario a iniziative che potevano assicurare prestazioni di tipo socio-assistenziali a bambini e adolescenti vittime dei reati di abuso e/o sfruttamento sessuale, privilegiando l’adozione di una prospettiva di forte integrazione tra i settori sociale, sanitario e giudiziario.
Furono 105 le domande di contributo inviate al Dipartimento, 80 ammesse a valutazione e 27 finanziate , permettendo la realizzazione di progettualità diffuse in modo abbastanza equilibrato in tutte le aree del Paese. I finanziamenti concessi ammontavano a 2.798.618,72 euro.

L’obiettivo dell’avviso era quello di promuovere interventi a favore di bambini e adolescenti  vittime di abuso e sfruttamento sessuale che si caratterizzassero per una forte propensione al raccordo tra tutte le risorse operative e istituzionali del sistema locale.
Si richiedeva poi che le progettualità garantissero un approccio organico alle varie fasi caratterizzanti un percorso multidisciplinare di presa in carico, che il bando individuava articolato nelle seguenti: indagine sociale, valutazione clinica e trattamento, protezione (inclusi eventuale allontanamento), presa in carico dei genitori (valutazione e possibili incontri protetti), assistenza giuridica, reinserimento sociale. Potevano presentare domanda di finanziamento enti pubblici e del privato sociale.
Dal 2012 al 2014 gli enti sono stati impegnati nell’attuazione dei progetti; nell’ottobre 2014, ormai in scadenza, è stato tentato un coordinamento tra gli enti attuatori con il duplice obiettivo, da un lato, di avviare un confronto finalizzato a far emergere la validità dei modelli proposti e dei risultati raggiunti e, dall’altro, a sollecitare congiuntamente il DPO affinché fossero stanziati nuovi contributi o adottato un nuovo bando.

A Ottobre fu quindi organizzata da un gruppo di progetti una riunione di scambio con il DPO, incontro che poi fu allargato a tutti le realtà finanziate e organizzato a Firenze presso l’Istituto degli Innocenti, in quanto ente incaricato di sostenere il DPO in un percorso di valutazione delle progettualità. Durante e dopo l’incontro era stata formulata una richiesta formale di chiarimenti al DPO per capire se si prevedeva il varo di un nuovo Avviso, ricevendo come risposta l’indicazione che non era previsto a breve un rifinanziamento.

Qualche giorno fa a sorpresa  scopriamo che un solo progetto è stato finanziato: il progetto realizzato dall’Università La Sapienza di Roma, SACRAI; l’on. Mara Carfagna si è fatta portatrice delle loro richieste di rifinanziamento con la redazione e la presentazione di un emendamento ad hoc all’art. 7 del Decreto Milleproroghe, rendendo quindi possibile per il solo  SACRAI ottenere  un finanziamento di 100.000 euro, e saltando così ogni logica di valutazione o di equità, il cui testo risulta il seguente:
“4-ter. La concessione del contributo per il sostegno al progetto pilota per il trattamento di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale, di cui all’avviso pubblico n. 1/2011, di cui al comunicato della Presidenza del Consiglio dei ministri  –  Dipartimento per le pari opportunità pubblicato nella Gazzetta Ufficialen. 208 del 7 settembre 2011, aggiudicato al Dipartimento di pediatria e neuropsichiatria infantile dell’università degli studi di Roma “La Sapienza” per il Servizio di assistenza, cura e ricerca sull’abuso all’infanzia è prorogata al 31 dicembre 2015. All’onere derivante dalla disposizione del primo periodo, pari a 100 mila euro per l’anno 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2015-2017, nell’ambito del programma “Fondi di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire” dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2015, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero”.

Come Coordinamento di centri e servizi pubblici e privati che si occupano di bambini e  adolescenti vittime di violenza, riteniamo di dover denunciare una situazione di grave disparità, pur comprendendo le ragioni che hanno spinto i promotori del SACRAI ad agire.

L’Avviso pubblico aveva risposto ad una logica di pari opportunità per tutte le realtà locali impegnate nella prevenzione e assistenza a bambini e adolescenti vittime di abuso e sfruttamento sessuale. Grazie all’Avviso è stato possibile sviluppare e consolidare pratiche di lavoro e collaborazioni intersettoriali e multidisciplinari, nonché innovare i modelli di intervento. Quanto avvenuto sconfessa invece la logica paritaria e nazionale promossa dall’Avviso con una risposta che penalizza le centinaia di bambini e bambine rimasti anch’essi senza una garanzia di cura a seguito della fine del progetto e quindi dei finanziamenti.

Ci sentiamo pertanto di denunciare l’illegittimità, incostituzionalità e disparità di trattamento che l’emendamento adottato pone con una immotivata concessione di rifinanziamento ad un solo progetto fra i 27 approvati dal medesimo Avviso pubblico e tutti meritori di essere rifinanziati nel rispetto del diritto alla cura e alla continuità degli interventi per i bambini vittime di abusi.

Come Coordinamento nazionale dei servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia, rivolgiamo pertanto un appello al Presidente della Repubblica affinché non promulghi una legge che contiene tale palese condizione di favore di un solo progetto.

Rivolgiamo poi un appello al Presidente del Consiglio, al Ministro delle Politiche Sociali e al Capo Dipartimento, all’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza con la richiesta di immediata estensione del rifinanziamento a tutti i progetti dell’Avviso 1/2011 a garanzia dei diritti costituzionali e del diritto alla cura e alla tutela di tutti i bambini vittime di abusi, prevedendo poi un successivo finanziamento di un nuovo Avviso aperto a tutte le realtà locali.