Convegno europeo ISPCAN. Covid-19 e infanzia: in Italia aumenta il divario sociale, cresce l’uso di alcol e droghe, esplodono conflitti familiari e violenze

Milano 7-11 Giugno 2021

Oltre 70 Paesi e 400 contributi con l’obiettivo di promuovere un network internazionale capace di potenziare le strategie di contrasto al maltrattamento e alla violenza su bambine, bambini e adolescenti.

Covid-19 e infanzia: in Italia aumenta il divario sociale, cresce l’uso di alcol e droghe, esplodono conflitti familiari e violenze

09 Giugno 2021. In corso in questi giorni il Convegno ISPCAN – INTERNATIONAL SOCIETY FOR THE PREVENTION OF CHILD ABUSE & NEGLECT ospitato a Milano in modalità online dal CISMAI – Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Una cinque giorni internazionale dedicata all’infanzia con l’obiettivo di promuovere un network strategico per porre la parola fine al maltrattamento e alla violenza su bambine, bambini e adolescenti.

Tra i temi un focus sulla pandemia da Covid-19 e le sue conseguenze su bambine e bambini di tutto il mondo.

In Italia, uno dei primi Paesi europei a istituire il lockdown per contenere i contagi, l’emergenza COVID-19 ha causato un maggiore divario sociale tra le/i bambine/i, dovuto a differenze significative nell’accesso alle tecnologie e all’assistenza sanitaria, nel sostegno da parte della scuola e della famiglia e nelle condizioni economiche necessarie a superare la crisi. A questo si è aggiunto un incremento nell’uso di droghe e alcol e un aumento di conflitti familiari e violenze domestiche.  

Un’indagine nazionale condotta dall’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova, in collaborazione con l’Università di Genova, su un campione di 6800 persone di cui 3245 con figlie/i minorenni, rileva che il 65% delle/i bambine/i al di sotto dei 6 anni ha sofferto durante il lockdown di problemi comportamentali e regressione: aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno, ansia da separazione. Il 71% di bambine/i e ragazze/i tra i 6 e i 18 anni ha avuto problemi di ansia e fiato corto e disturbi del sonno, rintracciati in particolare negli adolescenti.

Un impatto critico soprattutto per l’infanzia più vulnerabile, in particolare per 450.000 bambine/i segnalati ai servizi sociali, di cui 91.000 vittime di abusi; 1.260.000 bambine/i che vivono in povertà; 14.219 bambine/i in famiglie affidatarie; 12.892 bambine/i in accoglienza residenziale; 280.000 neonate/i, bambine/i e adolescenti con disabilità; 13.384 giovani sottoposti a giustizia minorile sociale servizio; 6.054 minorenni non accompagnati (migranti e rifugiati); bambine/i che vivono con uno o due genitori immigrati irregolari; 9.600 ragazze/i (18-25) senzatetto; migliaia di bambine/i rom che vivono nei campi.

La priorità è stata senz’altro la salute pubblica, e la salute di bambine e bambini va tutelata, ma il CISMAI lavora fin dal primo giorno di pandemia per assicurarsi che non si perdano di vista gli altri diritti dell’infanzia. Possiamo raccogliere e condividere le storie, le parole e le emozioni di bambine, bambini e adolescenti, possiamo insegnare la resilienza e la condivisione delle responsabilità, chiedere loro di rispettare le regole, di essere pazienti e di essere consapevoli che questa pandemia colpisce tutte e tutti. Mentre guardiamo avanti, oltre la pandemia, abbiamo la responsabilità di aiutare le bambine e i bambini a costruire un nuovo futuro che rispetti e assicuri i diritti, in ogni dove e in ogni tempo.