L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Filomena Albano, ha scritto al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, chiedendo interventi urgenti per bambini e ragazzi che in questi giorni sono alle prese con le misure di contenimento dell’epidemia causata dal coronavirus.
“La vita ai tempi dell’emergenza è cambiata per tutti. In particolare per i più vulnerabili che – costretti a casa, senza andare a scuola, senza contatti sociali, talora senza supporto educativo, psicologico e didattico – vivono o rischiano di vivere in condizioni difficili, spesso drammatiche, di isolamento, di pericolo e di emarginazione” dice Filomena Albano.
“Penso ai minorenni con disabilità – prosegue la Garante – a quelli che vivono fuori famiglia, in affido o in comunità. E a quelli che versano in condizioni di povertà economica ed educativa o di marginalità sociale, ai figli dei genitori detenuti, a quelli che hanno famiglie problematiche, ai figli di genitori separati e ai ragazzi inseriti nel circuito penale. Per tutti questi bambini e ragazzi non dobbiamo dimenticare che l’esigenza prioritaria di tutelare il diritto alla salute deve essere contemperata con il principio del superiore interesse del minore e con i diritti all’uguaglianza e alla non discriminazione”.
“Per i bambini e i ragazzi segnati dall’epidemia, i cui genitori sono stati colpiti dal coronavirus, occorre definire tempestivamente interventi di protezione e tutela che favoriscano la continuità affettiva con i familiari più vicini e offrano un adeguato supporto materiale e psicologico”.
L’Autorità garante, nella nota a Conte, ha chiesto la tempestiva attuazione delle misure già adottate dal Governo e ha sollecitato indicazioni chiare per garantire interventi coordinati e omogenei. Vanno inoltre assicurate, adeguate risorse economiche e umane. A livello regionale, poi, è opportuno dare vita a cabine di regia locali per fare rete – come già avviene in alcuni territori – così da garantire continuità agli interventi urgenti e riorganizzare i servizi per mezzo dell’online e della valorizzazione delle attività domiciliari. Servono misure in un’ottica di sistema – quindi non frammentata – ad esempio per i bambini e i ragazzi con disabilità, per le loro famiglie e per gli operatori del settore.
Bisogna pensare anche al dopo emergenza per i minorenni che versano in condizioni di povertà o marginalità affinché il divario educativo sia colmato tempestivamente. Per rendere poi effettivo il diritto all’istruzione occorre attivare tempestivamente la scuola a distanza per tutti e fare in modo che chi è privo di pc o tablet connessi ne sia dotato. Auspicata, inoltre, una cabina di regia unitaria a livello centrale e dei coordinamenti a livello locale con il duplice obiettivo di monitorare quanti studenti sono effettivamente raggiunti.
Per i figli di detenuti si auspica che siano rafforzate modalità per attivare incontri a distanza, seppur rispondenti alle esigenze di sicurezza. Per i ragazzi del circuito penale, ove possibile, dovrebbe essere invece agevolato il ricorso a misure alternative alla detenzione in istituto e dovrebbero essere limitate le misure di aggravamento delle custodie cautelari più lievi. Nuovi ingressi in istituto penale sono attualmente da ritenere un rischio, anche sanitario.
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