Crescere al sud: anche il Cismai fa parte della rete

La condizione di centinaia di migliaia di minori che vivono al Sud rappresentano una vera e propria emergenza per tutto il Paese: la povertà sempre più diffusa e profonda, ed intesa in senso ampio come povertà non solo di reddito, ma anche di condizioni di vita e di opportunità; la debolezza della comunità educante, intesa come l’insieme di varie dimensioni che, a partire dal ruolo centrale della scuola e dei servizi alla prima infanzia, unitamente ai servizi di educativa territoriale e di sostegno, accompagnamento e cura dei servizi sociali e sanitari, concorrono a formare i minori; la diffusione, in alcuni contesti, di una “cultura” dell’illegalità, che rischia di delegittimare il lavoro di educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità democratica, sono tre aspetti che provocano profonde e durature conseguenze sul benessere e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti che nascono e crescono al Sud.

“Crescere al Sud” – rete di più di 40 organizzazioni e realtà nazionali e locali di cui fa parte anche il Cismai – rappresenta un luogo d’incontro tra realtà diverse, nazionali e locali, che hanno deciso di mettere in comune le proprie esperienze, buone pratiche e competenze per dar vita a un’alleanza permanente in grado di avanzare proposte per la tutela e la promozione dei diritti di questi bambini e nasce proprio per denunciare la condizione di disagio dei minori nel Mezzogiorno.

Sono infatti sempre di meno le opportunità per i minori nel sud e sempre più più grande è il divario con il resto del paese e l’Europa: grave penuria dei servizi per la prima infanzia – solo il 2,5% dei bimbi presi in carico in Calabria, per esempio, a fronte del 26,5% in Emilia Romagna e al 33% dell’obiettivo Ue; a livelli di guardia la dispersione scolastica con il 24,8% in Sicilia e Sardegna, il 21,8% in Campania, il 19,7% in Puglia e il 17,3% in Calabria a fronte della soglia europea del 10%; circa 500.000 sono i minori in povertà assoluta, il 13,9% del totale dei minori che vivono al sud, con una crescita del 20% rispetto al 2011 Ad accogliere e ascoltare il gruppo di ragazzi il Presidente del Senato Pietro Grasso.

L’iniziativa ha raccolto, in un incontro al Senato, i pensieri di alcuni dei circa 200 ragazzi provenienti da Bari, Locri, Napoli e Palermo, ”per restituire e portare all’attenzione delle Istituzioni uno spaccato di come sia la vita di un giovane al Sud, quali le difficolta’, sfide ma anche le opportunità che un adolescente incontra quotidianamente nei propri territori e sul proprio cammino”.

La mancanza di servizi per la prima infanzia, ad esempio, in Calabria si traduce in appena il 2,5% di percentuale di bambini fra 0 e 2 anni che usufruisce di un asilo nido pubblico (il dato posiziona la Calabria all’ultimo posto in Italia), la Campania resta ferma al 2,8% mentre in Sicilia si registra una diminuzione (- 0,2%), per un totale di copertura appena del 5,3%, a cui segue la Puglia, con il 4,6%. Dati che segnalano una forte distanza con le regioni italiane più ”virtuose” (in Emilia Romagna, per esempio, la presa in carico riguarda il 26,5% dei bimbi da 0 a 2 anni) e ancor più con l’obiettivo europeo del 33%.

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