Diritti dell’infanzia e violenza sui minori: la strada della prevenzione e della responsabilità politica

Da IL FARO ONLINE

Intervista a Vincenzo Taurino – Sociologo delle politiche e dei servizi sociali – Presidente Associazione “Io, Noi” – già Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Fiumicino

In occasione del trentennale della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, pubblichiamo l’intervista a Vincenzo Taurino, Sociologo delle politiche e dei servizi sociali – Presidente dell’Associazione “Io, Noi” – già Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Fiumicino.

A che punto siamo nel nostro Paese?

“Per quanto riguarda l’Italia, la prima considerazione da fare è che a 30 anni dalla sua promulgazione la Convenzione non ha ancora trovato piena applicazione.

Occorre, innanzitutto, sviluppare una strategia generale nazionale per impedire e affrontare tutte le forme di violenza e di maltrattamento contro i bambini; realizzare un piano di prevenzione, che tenga conto di tutte le cause e i contesti in cui i diritti delle persone di minore età vengono violati; investire e progettare per garantire un supporto alle famiglie, rinforzando le competenze genitoriali e interventi educativi qualificati, che coinvolgano sinergicamente e congiuntamente gli attori del cosiddetto “quadrilatero formativo” (famiglia, scuola, istituzioni, Terzo Settore) e, allo stesso tempo, attivino le risorse dei ragazzi e delle ragazze e ne valorizzino il protagonismo”.

Quindi il primo passo spetta alle istituzioni politiche?

“È mia convinzione che occuparsi della tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è e deve essere prioritario, un dovere imprescindibile di una società che si reputi civile.

Che un impegno attivo in tal senso, deve essere anche volto, al di là degli aspetti professionali, a far sì che l’attuazione concreta dei principi e dei diritti contenuti nella Convenzione Onu vengano messi al centro dell’agenda politica ad ogni livello.

Di conseguenza, ritengo che per un’azione efficacia di prevenzione e tutela dell’infanzia il livello tecnico-professionale e quello politico debbano lavorare e crescere insieme con intenti comuni”.

 

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