Disegno di legge delega Consiglio dei Ministri 10 febbraio 2015: la posizione dell’AIMMF

L’Associazione Italiana dei Magistrati e per i Minorenni e per la Famiglia, in relazione al disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 febbraio 2015, delle cui linee essenziali é stata data comunicazione e il cui testo é informalmente reperibile sul web; esprime il proprio rammarico per la mancata previsione di un unico ufficio giudiziario che accorpi in sé le attuali competenze civili del tribunale ordinario in tema di famiglia e le competenze civili e penali del tribunale per i minorenni
ribadisce la propria convinzione che sia possibile coniugare prossimità e specializzazione delineando un ufficio giudiziario unico e autonomo, ispirato al modello dei tribunali di sorveglianza; esprime il proprio apprezzamento per l’attenzione posta alla specializzazione del giudice, anche con il mantenimento dell’apporto imprescindibile della magistratura onoraria nei collegi giudicanti che si occupano del pregiudizio e dell’abbandono e con la previsione di figure analoghe per le vicende più complesse di competenza del Tribunale ordinario, così valorizzando l’esperienza di integrazione dei saperi dei Tribunali minorili; sottolinea
che la composizione mista dei collegi in ambito penale é stata recentemente ritenuta imprescindibile sia dalle Sezioni Unite della Cassazione con la sentenza n. 18292/14, sia dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 1/2015, nella quale il giudice delle leggi, con pronunzia dichiarativa di illegittimità costituzionale, ha ribadito che l’interesse del minore “trova adeguata tutela proprio nella particolare composizionedel giudice specializzato” e che tale composizione é prevista “per garantire decisioni attente alla personalità del minore e alle sue esigenze formative ed educative”; esprime il proprio apprezzamento per la conservata autonomia dei Tribunali e delle Procure Minorili, a salvaguardia del valore fondamentale dell’esclusività delle funzioni di tutti i magistrati impegnati nei procedimenti civili più delicati e complessi e della trattazione da parte dello stesso ufficio dei procedimenti penali minorili e di quelli civili aventi ad oggetto il pregiudizio e l’abbandono; ribadisce l’esigenza che per legge siano individuate regole processuali più definite nei procedimenti che hanno ad oggetto la responsabilità genitoriale, la cui mancanza costituisce oggi una delle ragioni più profonde del disagio degli operatori.

Roma, 9 marzo 2015

Il Segretario Generale Il Presidente Susanna Galli Francesco Micela