“Coltivare e Promuovere contesti sicuri per bambini e ragazzi” – Documento finale a cura del CISMAI

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Il Convegno si è chiuso con la lettura dei 10 punti individuati dal Cismai come priorità che la politica, le istituzioni e gli operatori, creando quelle sinergie annunciate in questi giorni, dovranno affrontare al più presto.

Documento finale a cura del:
CISMAI
Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia

10-11 febbraio 2017
Savoia Hotel Regency, Via del Pilastro 2, Bologna

Bologna, 11 febbraio 2017- Gli Stati generali sul maltrattamento all’infanzia in Italia, riunitisi a Bologna in occasione del VII Congresso Cismai, ribadiscono l’importanza delle seguenti priorità e principi all’attenzione delle istituzioni:

1) Il diritto dei bambini e dei ragazzi al benessere e alla salute è un diritto inalienabile e fondamentale. E’ urgente che lo Stato si doti di una legge organica sulla prevenzione che metta a sistema le misure su questa materia, le azioni e gli interventi da porre in atto per contrastare efficacemente il maltrattamento.

2) E’ prioritario rendere attivo un sistema nazionale di sorveglianza, nell’applicazione delle indicazioni dell’OMS, per la costruzione di servizi orientati alla prevenzione e l’applicazione degli strumenti di sostegno alla genitorialità fragile. Si ritiene pertanto opportuna l’istituzione di un ufficio centrale per la prevenzione che si occupi di indirizzare, monitorare e promuovere il sistema nazionale di prevenzione della violenza all’infanzia.

3) La società e le istituzioni devono garantire con responsabilità crescente un impegno costante nel promuovere l’informazione corretta sulla violenza, la formazione a tutti i livelli, l’implementazione dei servizi pubblici e privati per garantire le necessarie forme di protezione e fornire cure efficaci e innovative sul trauma. E’ necessario che il Ministero dell’Istruzione solleciti l’inserimento del tema del maltrattamento all’infanzia nei corsi di studio.

4) Sono prioritari programmi nazionali e regionali coordinati fra loro, superando la frammentazione delle competenze, per contrastare la violenza sui bambini e ragazzi in tutte le sue forme, implementando i LEA con indicazioni di azioni mirate e risorse economiche finalizzate.

5) La trascuratezza, fisica, emotiva ed educativa come prima forma di maltrattamento nel nostro Paese deve essere adeguatamente riconosciuta e trattata, non sottovalutata nelle sue conseguenze poiché crea condizioni avverse che, aumentando il senso di disvalore nei bambini, sono alla base di uno sviluppo traumatico della personalità.

6) La violenza domestica è una realtà drammaticamente diffusa nel nostro paese e colpisce donne e bambini provocando conseguenze gravi, fino ad esiti letali, ancora scarsamente rilevate e sottovalutate. I bambini e ragazzi vittime di violenza assistita e gli orfani a causa di femminicidio hanno diritto ad una protezione più attenta e a percorsi di riparazione mirati e specifici.

7) Le nuove tecnologie possono diventare un grave fattore di rischio per migliaia di bambini e ragazzi e rappresentare condizioni che facilitano l’abuso, lo sfruttamento sessuale e il cyberbullismo. Oltre alle necessarie misure di contrasto è necessario sollecitare una forte assunzione di responsabilità degli adulti e strutturare adeguati percorsi di cura per le vittime e gli autori minorenni.

8) L’emergenza dei minori stranieri non accompagnati, vittime spesso di abusi e sfruttamento, perché fragili e soli, necessitano di risposte articolate non solo in termini di accoglienza, i cui livelli di qualità devono essere garantiti, ma anche di cura quali vittime colpite da traumi plurimi.

9) E’ indispensabile garantire il mantenimento del sistema di tutele, in particolare nel sistema della giustizia, contrastando scelte che determinano un indebolimento del sistema di protezione. La riforma del processo civile rischia di creare, con la frammentazione delle competenze, la dissoluzione di un enorme bagaglio di conoscenze e professionalità in materia di diritto dei minori di età.

10) L’Italia si è adeguata agli standard europei ed internazionali nell’acquisire norme e procedure a favore dei bambini vittime di violenza, tuttavia stiamo assistendo a troppe situazioni di maltrattamento istituzionale nei servizi, nelle scuole, nelle comunità, nei tribunali che testimoniano quanto si sia abbassata la guardia sulla sorveglianza dei diritti sui minori di età.

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