Il 27 giugno 2017 a Salerno presso l’università S. Orsola Benincasa, si è tenuta una giornata di formazione “percorso di sostegno alle adozioni difficili” nell’ambito della campagna Donare il futuro che vede coinvolti vari enti sul territorio Nazionale. I partecipanti appartenevano a varie professioni (avvocati, mediatori, educatori, psicologi e assistenti sociali).Il cismai ha visto la sua partecipazione con la presenza di Marianna Giordano e Monica Procentese.
Il garante dell’infanzia della Campania, Cesare Romano ha aperto i lavori con un saluto istituzionale e con l’augurio di una ampliamento di orizzonti a livello politico sia regionale che nazionale
Ha poi preso la parola Marco Giordano della cooperativa Progetto Famiglia, promotore della iniziativa che ha citato i partecipanti della campagna in Campania (CNCM Campania CISMAI Campania CNCA Campania Ai.Bi. Campania Fondazione “G. Ferraro” Ass. Tarita Progetto Famiglia Campania Forum Ass. Familiari Campania), i patrocini e adesioni ottenuti fino ad ora ( Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Tribunali per i minorenni di Napoli e di Salerno Ordine degli Psicologi della Campania Assessorato Politiche Sociali Comune di Napoli)e le istituzioni nazionali sostenitrici (Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Sottosegreteria di Stato alla Giustizia Minorile Ordine Nazionale degli Psicologi AIMMF – Ass. Italiana Magistrati Minorenni e Famiglia CNSA – Coordinamento Nazionale Servizi Affido Unione Nazionale Camere Minorili).
Dopodichè ha illustrato i 5 punti della campagna sottolineando insieme alla referente regionale cismai Campania, Marianna Giordano, l’importanza di “costruire il futuro” a partire da questi momenti di confronto.
Il lavoro è proseguito con la divisione dei presenti in gruppi, divisi in due grandi aree “prospettiva psico-sociale” e “prospettiva psico-pedagogica” dai quali sono emerse le criticità alle quali si fa fronte nei processi di adozione. Sottolineata da tutti la necessità di interloquire con maggiore attenzione e professionalità, di rilevare le criticità e di proporre percorsi di “cura” prima, durante e dopo l’adozione di bambini sia italiani che stranieri e mettere al centro sempre più il bambino nel rispetto della sua storia e delle sue ferite.
Nelle conclusioni la dottoressa Giordano ha voluto evidenziare alcune parole chiave nate dal confronto della giornata:
- L’adozione è un fatto pubblico
- L’adozione è un processo (… risorse umane)
- L’importanza dell’APPROPRIATEZZA degli interventi
- Il rispetto della SOGGETTIVITA’ (dei bambini, degli adulti…)
- L’efficacia del GRUPPO (degli operatori, dei genitori…)
Procentese ha sottolineato l’importanza dell’accogliere la “complessità” del processo di adozione in maniera “complessa” senza dare nulla per scontato, senza “in-scatolare” le storie per semplificare gli interventi, ma con un atteggiamento di collaborazione costruita non come un puzzle, ma di un TANGRAM personale e diverso sempre.