EDITORIALE SPECIALE COVID – 19 – Buone prassi e resilienza dai territori

Il precedente editoriale è stato dedicato all’impatto sociale dell’emergenza rispetto ai bambini, alle bambine e agli adolescenti evidenziando alcune criticità, soprattutto per coloro che vivono in contesti e situazioni di fragilità e in condizioni di svantaggio economico, educativo e socio-relazionale. In questo vorremmo dare visibilità alle tante associazioni, operatori, enti che hanno continuato il proprio lavoro in questo momento di incertezza. La raccolta delle esperienze riporta una grande varietà di iniziative presenti sul territorio che rivelano una capacità di reazione da parte dei territori e una flessibilità delle modalità di lavoro. Molti sono infatti i servizi attivati per prendersi cura di bambini e adolescenti superando in vario modo il vincolo della distanza fisica, per continuare a mantenere relazioni e legami, dialogare, supportare, ma anche per informare e attivare proposte.

Dedichiamo quindi questo editoriale alle buone pratiche messe in campo dalle associazioni del Gruppo CRC, ma non solo, che si sono attivate per preservare, nonostante il momento di difficoltà, il ruolo centrale dell’educazione e della protezione per i bambini, le bambine e gli adolescenti. Tante le iniziative che ci sono state segnalate, ne riportiamo alcune per avere anche se solo parzialmente una visione dello spirito e dell’intraprendenza manifestata nella risposta all’emergenza. Si tratta di iniziative di solidarietà, didattica a distanza, laboratori, creazione di nuove piattaforme, diffusione di cultura, reti di volontariato, reti di sostegno alla povertà e molto altro.

Per contrastare la povertà educativa molti si sono attivati per offrire anche a distanza servizi ludico educativi rivolti ai minori e alle loro famiglie.  Attraverso le pagine social e piattaforme virtuali di molte cooperative e associazioni vengono pubblicate attività utili per scandire la routine quotidiana, informazioni per il sostegno alla genitorialità e comunicazioni su servizi, incontri e webinar. Dal punto di vista materiale molti si sono attivati per procurare materiali di cancelleria da consegnare alle famiglie più in difficoltà.

Tra le varie iniziative segnaliamo A casa con ACRA, che propone attività educative di cittadinanza globale da svolgere a casa, ad esempio l’Ortocultura in famiglia, giochi per comprendere la sovranità alimentare e la sostenibilità della filiera alimentare; come segnalato da Ali per giocare la Cooperativa Tuttinsieme di Milano  ha realizzato un video per la scuola primaria “Call per piccoli intervistatori” e un PDF “A.A.A. inchiestatori cercasi”(in italiano e in arabo) in cui i bambini vengono invitati a raccontare la loro esperienza in questo periodo di quarantena e a inviare i loro disegni, testi e lavoretti manuali. I materiali sono raccolti da Il Barrito dei piccoli che è un giornale on-line e su carta, in cui i redattori sono altri bambini.

Il Comitato Italiano per l’UNICEF ha predisposto una pagina web contenente consigli per i genitori e proposte educative destinate ai bambini e agli adolescenti oltre ad un questionario dedicato al benessere psicologico delle famiglie con figli minorenni.

Si segnala anche InCorona momenti, un progetto di fotografia sociale e narrativa diffuso nelle associazioni e negli Istituti Scolastici del lodigiano arrivando in molte altre regioni in Italia. Il CTA di Milano ha condiviso sul proprio sito Piccoli semi di Mindfulness per grandi e bambini, continuando peraltro ad offrire on-line le loro competenze professionali.

Sono state anche numerose le iniziative di volontari e associazioni, rivolte ai bambini e genitori della comunità sorda, cui il distanziamento sociale pone particolari problemi di comunicazione. Sono stati prodotti molti materiali video con storie per bambini e ragazzi in Lingua Italiana dei Segni, con o senza sottotitoli in italiano: Storie per bambini e ragazzi (LIS e sottotitoli in italianoLACAM ISTC-CNR ed è stata resa disponibile sul canale Rai Yoyo la traduzione in LIS  di un cartone animato inclusivo, pensato per i bambini dai due ai sei anni, sia quelli con sviluppo tipico sia quelli con deficit sensoriali (ipovedenti, ciechi, sordi) o autistici.

Ci sono state segnalate tante altre esperienze come quelle della Cooperativa AlchimiaBergamo Spazio gioco e spazio bebè di PonteranicaLudoteca La Casa sull’albero di Savigliano,  e la Cooperativa Melarancia di Pordenone.

Rispetto ai cosiddetti “studenti disconnessi” è ormai evidente come il mancato accesso alla didattica a distanza sia un grave rischio per i minori che vivono nei contesti svantaggiati. In questo senso c’è stata un’attivazione in alcuni territori per far fronte alla mancanza di dispositivi da parte delle famiglie e per consentire ai bambini e adolescenti di seguire le attività scolastiche a distanza e prendere parte alle altre attività educative proposte in contesti più informali: “Nessuno Indietro” è una campagna promossa da ACRA per l’acquisto di pc e tablet da destinare a famiglie sprovviste di supporto tecnologico;  Sos Villaggi dei bambini ci segnala un’iniziativa in cui Don Armando, prevosto di Saronno, ha regalato un computer ai ragazzi del Villaggio SOS. Non da soli” di Save the Children ha visto l’organizzazione impegnata nella distribuzione di 750 tablet e connessioni gratuite ai bambini e ai ragazzi delle famiglie più in difficoltà. Antonia Vita Carrobiolo ha ottenuto dalla Fondazione di Comunità locale a valere su un fondo di emergenza un contributo per acquistare tablet per i ragazzi seguiti sia come Scuola di seconda opportunità, sia come Doposcuola.

Le comunità di accoglienza in questa fase di estrema gravità e emergenza continuano a essere risorse importanti per la tutela e la protezione dei bambini e ragazzi accolti. Gli operatori della comunità sono restati accanto ai ragazzi e alle famiglie d’origine con un grande lavoro di mantenimento delle relazioni da remoto così come sono mantenuti i rapporti con la scuola dei ragazzi accolti per continuare a garantire loro il diritto allo studio. Ma il lavoro delle comunità è rivolto anche ai tanti ragazzi che, seguiti nell’ambito dei servizi territoriali e semi-residenziali, rischiano di ritrovarsi privi di validi riferimenti educativi. Gli interventi messi in atto sono mossi dalla necessità di restare accanto ai ragazzi/e fornire supporto e anche informazioni corrette sulla situazione sanitaria attuale per evitare distorsioni legate alla diffusione di fake news che alimentano la paura e il disorientamento.

Ad esempio la Cooperativa Prospettiva di Catania, appartenente al CNCA, sta attivando volontari disponibili a supportare a distanza alunni delle scuole medie e superiori. Nella gestione delle comunità alloggio per i minori, delle strutture di seconda accoglienza e dei gruppi appartamento per giovani adulti, ha attivato tutte le forme consentite di supporto psicologico e di accompagnamento educativo volte a sostenere i ragazzi in un processo, non facile, di adattamento. La Cooperativa sociale La Grande Casa –  organizzazione socia del CNCA –  ha sentito il dovere di continuare a prendersi cura delle persone che segue, facendo fronte all’emergenza: le comunità hanno riorganizzato tempi, turni, vite, due case rifugio sono state adibite alla quarantena per garantire alle donne di continuare a sottrarsi a situazioni di maltrattamento in sicurezza; i servizi scolastici, domiciliari, clinici, per la prima infanzia, proseguono a distanza. Una costellazione ricchissima e fertile di idee nuove, che abbiamo scelto di raccontare, aprendo una sezione dedicata alle storie di questa quarantena.

Per quanto riguarda invece i minorenni non allontanati dalle proprie famiglie, ma che vivono in situazioni familiari “a rischio” vi è preoccupazione per l’esposizione dei bambini alla violenza assistita, considerata la condivisione prolungata dal confinamento in caso degli spazi domestici.I servizi di supporto alla donne vittima di violenza continuano ad essere operativi. Riportiamo l’esperienza della Casa delle donne di Bologna segnalata dal Cismai, che ospita 31 ospiti (di cui 14 donne e 17 bambine/i), che ha apportato delle modifiche sia al tempo di presenza in casa che alle modalità di presenza, nonché dei presidi di protezione necessari, ma continuando a garantire il servizio.

Pur sospendendo le attività diurne e riabilitative ambulatoriali, molte associazioni e realtà sul territorio hanno deciso di mantenere, laddove possibile, una continuità con gli utenti e le famiglie, tenendo conto della complessità connessa alla condizione dei minori con disabilità seguiti dai servizi, nonché del carico della gestione da parte dei familiari in una situazione di emergenza straordinaria come questa.

 

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