L’esperienza canadese, francese e, più di recente italiana, ha evidenziato la grande utilità di offrire ai figli di genitori che si sono divisi un “luogo” e un “tempo” di elaborazione, gestito con una modalità di conduzione salda e ben strutturata, in grado di rassicurare rispetto ai timori di frammentazione del proprio mondo familiare.

Tale elaborazione trova il suo fulcro nella comunicazione tra pari e, quindi, nella possibilità di sviluppare un “pensiero di gruppo” nel quale i figli, bambini e adolescenti, possano identificarsi e dare significato agli eventi critici che stanno vivendo.
I figli sono così aiutati a “mettere parola” sui timori e le speranze legati ai cambiamenti della vita familiare e continuare ad avere accesso ad entrambe le stirpi, paterna e materna.

In particolare la risorsa dei Gruppi di Parola – introdotta in Italia dal Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – è stata in questi anni ripetuta- mente sperimentata sia presso il Consultorio Familiare della Facoltà di Medicina “A. Gemelli”, a Roma, che presso il Consultorio Familiare dell’Istituto Toniolo di Studi Superiori, a Napoli. Queste esperienze confermano l’efficacia del Gruppo di Parola sia nel favorire e nel sostenere la comunicazione tra figli e genitori che nel recuperare e/o rafforzare il sentimento di appartenenza al nucleo familiare, frequen- temente compromesso dalla rottura del legame di coppia. In questo senso il progetto dei Gruppi di Parola si qualifica come una iniziativa di prevenzione primaria per le nuove generazioni.

Dal punto di vista operativo i Gruppi di Parola sono strutturati in quattro incontri di gruppo per bambini tra i 6 e i 12 anni o adolescenti tra i 13 e i 17 anni, alla presenza di un conduttore esperto.

La presente proposta formativa si propone di trasmettere con una metodologia attiva, una competenza specifica a mediatori familiari e a professionisti dell’area psico-socio-educativa che operano nei servizi pubblici o del terzo settore a sostegno dei legami familiari (consultori familiari, centri per la famiglia, centri per la pastorale familiare…).