Recuperare i “cattivi”, ma noi siamo veramente buoni? 30-31/1, Torino

Spesso quelli che chiamiamo “cattivi” sono veramente cattivi. Violenti, perversi, socialmente pericolosi! Possiamo percepire con una valutazione adeguata la nocività e la negatività dei loro comportamenti. E’ indubbio che i “cattivi” (per es. i genitori violenti o i sex offenders) possono mettere in atto comportamenti distruttivi producendo un danno evolutivo incalcolabile nelle vittime (pensiamo agli esiti del maltrattamento e degli abusi sul bambino, tanto più precoci, duraturi e coinvolgenti essi risultano).
Occorre fermare la loro onnipotenza e il loro senso di invulnerabilità: molte vite umane rischiano di diventare vittima delle loro azioni ed esserne rovinate per sempre. Non bisogna mai dimenticare le vittime quando si affronta il problema dei “cattivi”!
Ma non è interesse delle vittime né della comunità assumere atteggiamenti distruttivi e simmetrici nei confronti degli autori di violenza. In quanto essere umani è sempre utile, -dopo averli contrastati e fermati – cercare di recuperarli e di curarli per quanto è possibile!
Non si può dimenticare che la distinzione / contrapposizione fra buoni e cattivi affonda le sue origini nei processi mentali più arcaici ed emotivi dell’essere umano. Spesso questa distinzione /contrapposizione può essere influenzata da un bisogno di stabilire in maniera rassicurante e difensiva la frontiera tra il bene e il male a nostro uso e consumo usando i meccanismi psichici della scissione e della proiezione.
Tendiamo in altri termini a collocarci spesso nel “fronte” del bene senza assumerci le nostre responsabilità, senza vedere le parti “cattive” che portiamo con noi. Oppure tendiamo a collocare nel “fronte” del male i soggetti che ci disturbano, che ci inquietano e che facciamo fatica a contenere..
Così può diventare “cattivo” chi risulta diverso e fragile rispetto alla comunità sociale (è il caso dell’immigrato, ma in qualche misura del bambino irrequieto che fa fatica a frenare la propria aggressività e a rispettare le gole, diventa “cattivo” l’adulto problematico e sofferente, il soggetto traumatizzato che tende ad essere stigmatizzato o psichiatrizzato …
Così rischiano di diventare “cattivi a vita” le persone che si sono rese colpevoli di crimini o di violenze
Vogliamo interrogarci dunque sulla psicoterapia degli autori di reato, sulle strategie di recupero dei detenuti e degli ex detenuti, sulla prevenzione delle carriere della devianza e della criminalità nei bambini di oggi negli adulti di domani.
La partecipazione al seminario è gratuita, è necessario prenotare la partecipazione presso:
Centro Studi Hansel e Gretel onlus
Corso Roma 8, 10024 Moncalieri (TO)
tel 0116405537 – fax 01119771997 – e mail info@cshg. it
dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 alle ore 15,30
PROGRAMMA
Venerdì 30 gennaio, mattino
Il punto: Claudio Foti, psicoterapeuta, fondatore del Centro Studi Hansel e Gretel
Relazione iniziale: Ernesto Olivero, Presidente Sermig, Torino
I bambini cattivi, Claudio Bosetto, insegnante di scuola primaria, già presidente del Centro Studi Han-
sel e Gretel
Interazione con i partecipanti per sviluppare l’intelligenza emotiva e favorire la riflessione Il corpo dissociato dei “cattivi” , Nadia Bolognini, psicoterapeuta, Centro Studi Hansel e Gretel L’infanzia dissociata dei “cattivi”, Laura Ferro, psicoterapeuta, Centro Studi Hansel e Gretel
Interazione con i partecipanti per sviluppare l’intelligenza emotiva e favorire la riflessione Venerdì 30 gennaio, pomeriggio
Recuperare i “cattivi”: cosa si sta facendo, cosa si può fare?
Tavola rotonda:
Gruppo Abele, Leopoldo Grosso, presidente onorario gruppo abele
Provveditorato regionale sulle carceri, Marco Bonfiglioli, Dirigente Ufficio Detenuti e Trattamento PRAP Piemonte e Valle d’Aosta
Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo
SISPSE, Prof. Carlo Rosso, psichiatra, prof. a. c. di Psicopatologia sessuale Università di Torino, presi- dente Società Italiana di Sessuologia Clinica e di Psicopatologia Sessuale
Maura Garombo, psicologo, coordinatore progetti per autori di reati sessuali, segretario scientifico So- cietà Italiana di Sessuologia Clinica e di Psicopatologia Sessuale
CISMAI
Sabato 31 gennaio, mattina Prima fermare, poi recuperare i “cattivi”
Il punto: a cura di Claudio Foti
Tutela dei bambini e recupero dell’adulto, Pietro Forno, procuratore aggiunto a Milano e coordinato-
re del dipartimento torinese che si occupa dei reati in danno dei soggetti deboli
Fermare chi può distruggere i più piccoli, Francesca Pierattelli, psicoterapeuta, Centro Studi Hansel e Gretel
Portare l’intelligenza emotiva in carcere, a cura di Federica Cioffi, psicologa e dell’equipe del proget- to “Oltre la colpa”, Centro Studi Hansel e Gretel
Valutare e recuperare i genitori maltrattanti, Sabrina Ghiberti, psicoterapeuta, presidente Centro Studi Hansel e Gretel
Interazione con i partecipanti per sviluppare l’intelligenza emotiva e favorire la riflessione Conclusioni: Claudio Foti

Recuperare i “cattivi”, ma noi siamo veramente buoni?
30 e 31 Gennaio 2015 – TORINO, Sala Congressi ATC, C. so Dante 14 Seminario conclusivo dell’anno 2014 del progetto “Oltre la colpa” realizzato nelle carceri di Torino e Saluzzo.
Con il contributo della Compagnia di San Paolo

SITO DEL CENTRO STUDI HANSEL E GRETEL

Data e ora

Data inizio

30/01/2015

Data fine

30/01/2015
Luogo
Sala Congressi ATC, C. so Dante 14, Torino
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