E’ la morte di Zohra, una bambina di soli 8 anni, a segnare in modo indelebile la ricorrenza del 12 giugno, Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile indetta dalle Nazioni Unite nel 2002. Costretta ai lavori domestici, la piccola Zohra è stata picchiata così ferocemente da perdere la vita. Perchè? Perchè aveva restituito la libertà a due pappagalli nella casa dove lavorava come domestica.
Il fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile è una piaga sociale diffusa in tutto il mondo, Europa e Italia comprese. I minori stranieri non accompagnati sono la prima categoria a rischio: occorre che la Legge 47/17 trovi applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale, poiché dobbiamo custodire la vita di questi bambini e sottrarli alla rete delle micro criminalità. Il Cismai ha presentato le nuove Linee guida per la presa in carico dei minori soli, per la tutela e la cura di questa parte dell’infanzia, la più fragile.
Il fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile riguarda anche i bambini italiani. Dobbiamo fare uno sforzo culturale che coinvolga le famiglie e la società: ai bambini deve essere garantita istruzione e dobbiamo impedire che per necessità, bisogno, arretratezza culturale finiscano nel circuito del lavoro nero e dello sfruttamento. Ai minori va garantita istruzione, cura, tutela dei loro diritti e ascolto. E’ un impegno irrinunciabile per una società civile. Ce lo ricordano anche le parole di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale del 12 giugno: “ Tutti noi siamo responsabili di uesto. Faccio appello alle istituzioni affinché pongano in essere ogni sforzo per proteggere i minori, colmando le lacune economiche e sociali che stanno alla
base della dinamica distorta nella quale essi sono purtroppo coinvolti. I Bambini sono il futuro della famiglia umana: a tutti noi spetta il compito di favorirne la crescita, la salute e la serenità!”
“Rapporto CRC 2024: Dati e riflessioni per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a livello regionale”
Il 12 dicembre è stato presentato il Rapporto CRC 2024, che propone una panoramica dei principali dati disponibili sull’infanzia e l’adolescenza disaggregati a livello regionale, raccolti da