“L’isituzione della Giornata nazionale contro la Pedofilia, che il nostro Paese ha stabilito nel 2009, è certamente una iniziativa importante, ma una giornata non basta. Il fenomeno della pedofilia costituisce un reato, tra i più odiosi, perpetrato ai danni di bambine, bambini e adolescenti le cui vite restano segnate in modo grave, impedendone una crescita serena e minandone anche il futuro. Servono piani, approccio di sistema, finanziamenti certi che ci consentano di avere un quadro chiaro sui numeri e ci permettano azioni concrete di prevenzione.
Molti di questi casi avvengono in contesti familiari dove un intervento precoce può evitare il peggio. Il Cismai ha messo a punto le Linee guida sull’Home visiting, già nel 2017, secondo quanto declinato dall’OMS: approccio multidisciplinare e coinvolgimento dei presidi socio sanitari e ospedalieri possono aiutare a rilevare segnali precoci di disagio consentendo così di attivare interventi di sostegno preventivo a difficoltà di cura e gestione della genitorialità, che rappresentano fattori di rischio rispetto all’instaurarsi di condotte inadeguate e maltrattanti sulla prole.”
Così dichiara Gloria Soavi, presidente del Cismai.
“Non vanno trascurati i pericoli della Rete: adescamenti, pedopornografia e violenza. L’obbligato isolamento di queste settimane ha fatto registrare un inquietante rialzo dei casi. Il prezioso lavoro della Polizia Postale non è sufficiente, bisogna educare all’uso corretto di Internet, sensibilizzare le famiglie, coinvolgere la scuola e gli insegnanti. E combattere con ogni mezzo il mercato delle immagini di minori finalizzato, purtroppo, anche alla prostituzione minorile.
E’ una battaglia di civiltà, per vincerla bisogna passare dalle parole ai fatti, e bisogna farlo subito”