Chi siamo

Per troppo tempo bambine e bambini non sono stati considerati persone e “soggetti titolari di diritto”, cioè individui da tutelare, proteggere, ascoltare e rispettare. Lo dimostra la storia dell’umanità, densa di violenze “culturalmente giustificate”: bambine e bambine sono stati maltrattati, umiliati, puniti per correggerne comportamenti e inclinazioni, usati come manodopera per trarne profitto, abusati, sfruttati per scopi sessuali, talvolta con giustificazioni di tipo religioso e culturale. La violenza produce danni alla vita, alla salute  e alla crescita di bambine, bambini e adolescenti, determinando conseguenze e traumi che, se non curati, si ripercuotono nell’età adulta. 

Finalmente negli ultimi decenni del secolo scorso si è andata affermando a livello internazionale una cultura e una consapevolezza che contrasta la violenza all’infanzia, sancita dalla Convenzione ONU sui diritti dei bambini (1989), ratificata dall’Italia nel 1991, in particolare con l’ art.19 che sottolinea come gli stati devono adottate “ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza“. Nello stesso tempo si sono arricchite le conoscenze sul maltrattamento e le sue conseguenze, sugli strumenti di prevenzione, protezione e cura.  

In questo contesto culturale e scientifico, nel 1993 su iniziativa di alcuni Centri attivi in Italia nell’ambito della tutela e cura dei minorenni vittime di violenza, è stato costituito il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia – CISMAI

La presentazione ufficiale del CISMAI è stata fatta ad Abano Terme nel marzo 1993 al Pre-Congress della 4a Conferenza Europea dell’ISPCAN  (International Society Prevention Child Abuse and Neglect). Ancora oggi il CISMAI è il partner nazionale dell’ISPCAN. 

L’Associazione raccoglie  oggi  86 Centri e Servizi e 97 soci e socie individuali, presenti su tutto il territorio nazionale.

Il CISMAI costituisce un’associazione unica in Italia per le sue caratteristiche di pluridisciplinarietà e di riflessione teorica, che partono dall’esperienza diretta dei professionisti che lavorano sul campo.  In questi anni il Coordinamento è cresciuto, contribuendo al riconoscimento e allo studio delle forme più gravi e traumatizzanti di violenza a lungo negate, quali abusi sessuali, trascuratezze croniche,  violenza assistita,  abusi perpetrati attraverso la rete. Ha lavorato  inoltre per rafforzare a livello culturale e sociale la consapevolezza della gravità dei danni derivanti dalle diverse forme di maltrattamento all’infanzia e della necessità di intervenire in modo adeguato e competente. 


Gli Obiettivi

L’obiettivo primario del CISMAI è quello di “costituire una sede permanente di carattere culturale e formativo nell’ambito delle problematiche inerenti le attività di prevenzione e trattamento della violenza contro i minori, con particolare riguardo all’abuso intrafamiliare” (art.1 Statuto). 

Per raggiungere questo obiettivo  il CISMAI opera in modo da: 

  • favorire il confronto e lo scambio tra le diverse esperienze professionali e rappresentare la sede di elaborazione e ricerca sul piano scientifico-operativo,  valorizzando così il patrimonio esperienziale e conoscitivi di tutti gli associati. 
  • portare nel dibattito istituzionale nazionale e locale la voce delle esperienze professionali ‘sul campo’, caratterizzate da un taglio fortemente pragmatico, concorrendo così alle innovazioni e agli adeguamenti necessari sul piano normativo e  amministrativo.

Questo impegno qualificato e costante ha consentito nel 2017 il riconoscimento del CISMAI come Società Scientifica (DM Salute 2/8/2017), portando anche così all’adeguamento della sua struttura con l’istituzione di un Comitato Scientifico.  


Le attività

Per il  conseguimento dei suoi scopi, il CISMAI: 

  • promuove il coordinamento e lo scambio fra centri e servizi, pubblici e privati, che operano nel campo della prevenzione e del trattamento del maltrattamento all’infanzia in tutte le sue forme; 
  • identifica linee  di indirizzo e buone prassi per la presa in carico delle situazioni e definisce protocolli di intervento utilizzabili dai diversi servizi interessati; 
  • promuove contatti e scambi con le forze politiche ed istituzionali, regionali e nazionali,  al fine di segnalare le priorità di azione per il contrasto della violenza sui minorenni; 
  • promuove e organizza convegni, seminari, dibattiti, ricerche, pubblicazioni, corsi di formazione
  • tiene contatti e collabora con altre Associazioni nazionali ed internazionali, impegnate nel campo della difesa dei diritti di bambine e bambini; 
  • partecipa ai lavori delle Commissioni, dei Tavoli tecnici e degli Osservatori attivati dalle Istituzioni nazionali e regionali per le problematiche afferenti l’infanzia e l’adolescenza. 

La struttura

La direzione del Coordinamento è affidata ad  un Consiglio Direttivo eletto dall’Assemblea dei Soci, che ne fissa gli obiettivi e le modalità generali dell’attività.
Al suo interno il Consiglio Direttivo elegge gli organi di Presidenza e nomina i Referenti Regionali, su indicazione dei Consigli Regionali. 

In seguito al riconoscimento del CISMAI come Società Scientifica, è stato istituito il Comitato Scientifico, con il compito di indirizzare l’attività scientifica delle Commissioni e dei Gruppi di lavoro e di verificare la qualità della elaborazione scientifica, alla luce della letteratura nazionale e internazionale e nel rispetto delle specifiche finalità del CISMAI. 

Il Coordinamento esprime la sua specifica attività attraverso l’elaborazione delle Commissioni Scientifiche, costituite dal Consiglio Direttivo, su temi indicati dai Soci. Le Commissioni Scientifiche hanno il compito di elaborare le linee  di indirizzo su specifiche problematiche che vengono adottate come linee guida del Coordinamento e dei Centri associati dopo l’approvazione delle stesse da parte dell’Assemblea dei soci, che si svolge almeno una volta all’anno.
Oltre alle Commissioni Scientifiche, vengono attivati  Gruppi di Lavoro con il compito di realizzare progetti specifici a partire dal lavoro delle Commissioni Scientifiche. 

In considerazione della diffusione nazionale del Coordinamento, i rapporti  con i soci sono tenuti dai Referenti Regionali, che hanno anche il compito di approfondire la conoscenza dei centri che desiderano associarsi, di favorire la partecipazione di questi alle attività del Cismai, di promuovere attività di confronto e formazione sui temi del maltrattamento a livello locale e, allo stesso tempo, di collaborare con il Consiglio Direttivo  per le iniziative del Coordinamento. 


Gli associati

Dell’Associazione fanno parte Centri e Servizi appartenenti al settore pubblico (Comuni e ASL) e al terzo settore (Cooperative sociali, associazioni no-profit e di volontariato), attivamente impegnati  nella tutela, protezione e cura delle bambine e dei bambini maltrattati e delle loro famiglie. Possono inoltre aderire individualmente al CISMAI professionisti (assistenti sociali, psicologi, medici, neuropsichiatri, avvocati, educatori) che si occupano nella loro attività professionale di violenza all’infanzia e sono direttamente impegnati nella prevenzione, nell’assistenza e nella terapia.