IL TEMPO DEL CORONAVIRUS SPIEGATO AI BAMBINI

di Gianfranco Visci

Consiglio direttivo CISMAI

Da più parti sono state diffuse note per aiutare a comunicare ai bambini lo stato di emergenza nel quale siamo costretti a vivere. Anche il CISMAI oggi mette a disposizione una breve nota sul tema. Vorremmo però, tenendo fede al nostro impegno, che questi suggerimenti fossero utili sempre, perché questo tempo non trascorra senza lasciare traccia. Mettiamoci SEMPRE in ascolto dei nostri bambini, accogliamo le loro paure, quelle di oggi e quelle future, senza amplificarle o  ridicolizzandole. Cerchiamo parole giuste, comportamenti pensati perché i bambini sentono, ascoltano e si affidano a noi, adulti di riferimento.

Potrete usare questo esempio di comunicazione con i vostri bambini, oppure decidere di usare un vostro lessico famigliare. A tutti però raccomandiamo di dire la verità e di essere certi che i bambini abbiano compreso le ragioni di queste nuove regole, MA PRESTATE ATTENZIONE a non comunicare ansia e preoccupazione. I bambini hanno bisogno di sapere che le difficoltà e le pesanti limitazioni alla nostra vita sono superabili. E dopo…dopo lasciateli giocare, perché nel gioco tutto si trasforma e le paure si stemperano. E se riuscite osservateli giocare, senza farvi accorgere. Scoprirete la ricchezza infinita che ogni bambino racchiude in sé.

Buona lettura!

 

Ma cos’è questo coronavirus?

Sin dalla nascita, dai primi istanti di vita, tutti noi siamo circondati e attaccati da insetti, per esempio le zanzare, le mosche, le vespe. Poi ci sono altri piccolissimi animali che non riusciamo a vedere con gli occhi, come i virus e i batteri e che raggiungono il nostro corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca che sono come porte e finestre del nostro corpo. Può succedere che anche noi, sfregandoci un occhio o grattandoci il naso con le mani non proprio pulite, li trasportiamo all’interno del nostro organismo. E può anche succedere che con uno starnuto o un colpo di tosse ben assestati sul viso di qualcuno, trasmettiamo ad altri questi invisibili virus e batteri.  E può succedere che dopo un primo contatto con questi piccolissimi animali, il nostro organismo sviluppi malattie come il raffreddore, la tosse, la febbre, la diarrea. Ma il nostro corpo è furbo ed  è in grado di costruire quelle difese, che chiamiamo anticorpi, che ci fanno guarire! E il bello è che le difese restano nel nostro corpo per tutta la vita e   ci difenderanno per sempre.

Ci sono poi batteri e virus più pericolosi per la nostra salute che hanno provocato epidemie molto gravi negli anni e nei secoli passati. Ma gli scienziati, per difenderci, hanno messo a punto i vaccini che consentono al nostro corpo di costruire quegli anticorpi che saranno in grado di proteggerci per tutta la vita da quelle malattie, impedendo a quei batteri e virus di farci ammalare.

Proprio per questo sono importanti i vaccini che avete già fatto (come abbiamo fatto noi prima di voi !) e quelli che farete ancora negli anni a venire.

Il  coronavirus – di cui si parla così tanto da qualche settimana – è un virus nuovo, per il quale non esiste ancora un vaccino, ma non dimentichiamoci che ci sono sempre gli scienziati che lo stanno preparando! Mentre tutti questi super esperti  studiano un vaccino tutto nuovo, l’unico modo per non ammalarci è, per ora, quello di non far entrare l’invisibile, piccolissimo e quanto mai odioso coronavirus nel nostro corpo attraverso gli occhi, il naso, la bocca o trasportato con le nostre mani. Ecco perché i medici e tante persone utilizzano le mascherine, perché ci dobbiamo lavare più spesso e mani e, soprattutto, ecco spiegato perché non possiamo incontrare altre persone che, senza volerlo, potrebbero trasmettere il virus a noi e poi ad altri della famiglia.

 

A questo punto, forse, potreste domandarmi: “Ma per quanto tempo dovremo rispettare queste precauzioni ?”.

Per rispondere a questa risposta dovete sapere che mentre le zanzare, le formiche, gli  insetti che vediamo a occhio nudo  sono in grado di vivere nell’ambiente esterno, i virus invece possono vivere, moltiplicarsi  e diffondersi soltanto se riescono ad entrare nel nostro corpo e nelle nostre cellule. I virus sono proprio dei grandi approfittatori! Ma se riusciamo ad interrompere il passaggio del virus da un individuo malato ad uno sano, dopo un periodo che gli scienziati hanno calcolato di circa 3 settimane, il virus viene neutralizzato dall’organismo dei malati e non riesce più a moltiplicarsi e a diffondersi. Così potete comprendere bene che questo periodo di stretto isolamento serve ad evitare la diffusione del virus e della malattia, per questo dobbiamo fare attenzione, ma tutti insieme ce la faremo.

 

E in futuro ?

Gli scienziati devono cercare di conoscere meglio questo nuovo virus e mettere a punto innanzitutto un vaccino.  Pertanto questo periodo di isolamento nel quale dobbiamo interrompere i rapporti con persone al di fuori della famiglia ci fa vivere una condizione di disagio: non andare a scuola, non poter giocare e divertirsi con i compagni e gli amici del quartiere, non praticare gli sport costituisce una privazione che non ci fa stare bene, ma dobbiamo essere consapevoli  che si tratta di sopportare un breve periodo. Quando vedremo che non ci saranno più’ nuovi casi di malati di coronavirus, allora, un po’ alla volta, riprenderemo le abitudini precedenti.

 

Ma intanto che si fa?

Dobbiamo affrontare questi giorni senza allarmarci, cercando di utilizzare il tanto tempo a nostra disposizione per continuare a fare cose che già facevamo in precedenza. Oppure possiamo scrivere una  sorta di “diario di bordo” dove riportare i pensieri, le riflessioni, i dubbi ma anche i programmi e i desideri per il futuro! Possiamo utilizzare, con la collaborazione dei genitori, gli strumenti elettronici presenti in casa (smartphone, tablet e computer) per collegarci  con i nostri insegnanti e con i nostri compagni e provare anche a fare “giochi a distanza”. Possiamo utilizzare i programmi per ragazzi della televisione. Possiamo leggere libri che non avremmo letto. Però attenzione: non dobbiamo trascurare i tempi e le abitudini precedenti, come alzarsi e andare a dormire alla solita ora, curare la nostra igiene, mangiare senza ingozzarci. Così, quando sarà finito l’isolamento, saremo in forma, pronti per goderci le belle giornate che ci aspettano.

 

Se avete dubbi e preoccupazioni, se avete curiosità e sentite la necessità di conoscere meglio la situazione che stiamo tutti vivendo, non isolatevi, non nascondete i vostri dubbi, ma parlatene con i genitori, ditelo alle vostre maestre durante le lezioni on line, ditelo ai vostri educatori se vivete in comunità. Insieme tutto è più facile, anche sconfiggere la paura.