Esporre una bambina al pubblico, che provenga da Bibbiano oppure no, strumentalizzare la sua storia, non proteggere il suo diritto alla riservatezza, vuol dire che di quella bambina, della sua storia, delle sue ferite, non ci si cura, vuol dire che tutti gli adulti intorno a lei stanno venendo meno al loro compito di tutelarla ed accompagnarla ad una crescita il più possibile serena. Vuol dire farle subire un grave maltrattamento psicologico. Il Cismai si augura che le autorità competenti prendano seri provvedimenti in merito a questa vicenda e che fatti analoghi non debbano più ripetersi.
Nuove frontiere da esplorare per prevenire e contrastare la violenza all’infanzia, le due relazioni
Il 9 marzo 2024 durante il seminario Dialoghi sulla prevenzione, la protezione e la cura nelle situazioni di multiforme violenza all’infanzia dedicato ad Anna Costanza