Vincenzo Taurino: “10 punti per una politica dei diritti e per il benessere delle persone di minore età”
Fonte: Il Faro online
L’Italia “non è un Paese per giovani”, soprattutto, “non è un Paese per bambini”, perché troppo poco viene fatto per promuovere e garantire il loro benessere e i loro diritti. A lanciare l’allarme in questi giorni è il nuovo rapporto Istat – Save the Children.
È una conclusione a cui è giunto già da qualche anno anche il Gruppo CRC, nei suoi rapporti annuali alle Nazioni Unite, in cui si richiama il Governo italiano a mettere in pratica i suggerimenti contenuti nei rapporti, per la piena attuazione della Convenzione Onu per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese.
Questo quadro è anche il risultato di una valutazione di molte Agenzie Nazionali e Internazionali, come il Cismai, l’Unicef, Save the Children, Terres des Hommes e We World, che nei loro dossier e nelle loro ricerche, anche recenti, descrivono una condizione dei bambini italiani compromessa su molti versanti.
Come ci indica l’ultimo dossier Istat – Save the Children, gran parte dell’Italia è in gravissime difficoltà economiche, con un effetto domino sui minori che vivono in quelle famiglie. Un milione e trecentomila bambini e ragazzi infatti vivono in povertà assoluta. Una quota altissima, il 12,5% del totale.
La Regione Lazio è al 18esimo posto in classifica per il contrasto alla povertà educativa. Meno di 2 bambini su 10 frequentano l’asilo nido, quasi metà degli alunni non ha la mensa a scuola, più di 1 su 10 abbandona gli studi precocemente, oltre la metà dei minori non legge libri, quasi un terzo non naviga in internet e 1 su 4 non fa sport. [CONTINUA A LEGGERE SU “Il faro online”]