“L’impatto della Pandemia Covid-19 sull’educazione e la cura della prima infanzia non è stato sufficientemente supportato e incluso nelle politiche e nelle misure di risposta al Covid-19.”
Questa assunzione di responsabilità, ripresa dall’Agenzia SIR nei giorni scorsi, è stata l’oggetto di un Rapporto elaborato e diffuso a cura della Commissione Europea il 5 ottobre scorso e di cui non si è avuto il dovuto risalto sui nostri organi di informazione.
Eppure, il Rapporto richiama la necessità di un approfondimento sulle conseguenze che le misure adottate dai Governi nazionali per contrastare la Pandemia hanno avuto sui bambini, sullo sviluppo delle competenze cognitive, del linguaggio, del benessere emotivo, sulla parità di accesso all’istruzione e anche i rischi nel lungo periodo di una sovraesposizione agli schermi.
Il CISMAI, insieme ad altre Associazioni e Comitati, sin dal mese di maggio 2020 ha lanciato l’allarme sull’impatto e sulle conseguenze negative che il complesso delle misure adottato avevano e avrebbero prodotto soprattutto sui piu’ piccoli e su quelli appartenenti alle fasce sociali piu’ fragili e sulla necessità di adottare misure adeguate per arginare i rischi e le sofferenze con iniziative volte innanzitutto a potenziare l’offerta dei servizi sociali e sanitari del territorio.,
Nell’attuale fase, mentre il Governo si appresta ad adottare e a verificare attraverso la “cabina di regia” le misure previste nel PNRR per la formazione e l’istruzione a partire dagli interventi per i servizi socio-educativi per la prima infanzia, sottolineiamo che, accanto alla necessità i rispettare i tempi concordati con la Commissione Europea, avvertiamo la necessità di assicurare in tutto il Paese e per tutte le fasce sociali l’accesso ai servizi socio-educativi a tempo pieno per garantire attraverso il diritto allo studio la fruizione dei diritti di cui sono portatori tutti i bambini e gli adolescenti del nostro “lungo” Paese.