Minori stranieri non accompagnati: usciamo dall’emergenza. Dall’inizio dell’anno sono approdati in Italia 12000 bambini soli e 3000 di loro sono irreperibili

L’Associazione Agevolando, l’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia, l’Associazione Libera (associazioni, nomi e numeri contro le mafie), l’Associazione Consulta Diocesana per le Attività a favore dei minori e delle famiglie ONLUS, il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, il Coordinamento Nazionale Comunità per Minori, il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia, il Coordinamento regionale comunità per minori dell’Emilia Romagna, il Coordinamento regionale comunità per minori delle Marche, Federazione Progetto Famiglia ONLUS, SOS Villaggi dei Bambini ONLUS e Terra dei Piccoli ONLUS esprimono sincera preoccupazione per l’attuale situazione dell’Emergenza minori stranieri non accompagnati (MSNA) che sta coinvolgendo tutto il territorio nazionale, e per la sua gestione.

Secondo il report diffuso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall’inizio del 2014 i minori non accompagnati arrivati in Italia dal nord Africa sono stati oltre 12mila: di questi poco più di 3mila – un quarto del totale – non si trovano più!
Una questione davvero grave perché questi 3.000 ragazzi irreperibili sono potenziali vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo e accattonaggio forzato. Su questo, anche in seguito alle nostre segnalazioni, la Senatrice Silvana Amati, insieme ad altri 20 Senatori, ha predisposto e depositato in questi giorni una interrogazione parlamentare.

La situazione è sempre più drammatica e di difficile gestione: comunità di accoglienza sature o insufficienti rispetto al grande numero di arrivi di MSNA sul territorio e di conseguenza numerosi giovani che rimangono senza collocazione, spesso in strada o minorenni inseriti in strutture per adulti in condizioni precarie.
Siamo consapevoli della portata eccezionale dei flussi in queste settimane e della estrema complessità della situazione a cui occorre far fronte, ma crediamo altresì che non sia più possibile una gestione emergenziale dell’accoglienza.
Siamo spaventati della deriva culturale ed etica rispetto al tipo di accoglienza da offrire ai minorenni stranieri che rischiano di essere considerati cittadini di “serie B”, esposti a fenomeni di ghettizzazione ed emarginazione.

Occorre una più decisa assunzione di responsabilità da parte dei soggetti coinvolti e un maggiore coinvolgimento a livello decisionale delle organizzazioni della società civile impegnate da anni in questo ambito.
Accogliamo quindi con favore alcune recenti proposte e tra cui il progetto di legge 1658, recentemente proposto dall’on. Zampa, l’incentivo all’utilizzo dello strumento già esistente dell’affido etero-familiare per la regolarizzazione dei MSNA e, infine, il protocollo di intesa recentemente siglato tra Save The Children e la Marina militare che prevede la presenza di operatori a bordo delle Unità Navali impiegate nel dispositivo Mare Nostrum.

Ma questi provvedimenti non bastano per gestire la situazione di grande precarietà e incertezza che coinvolge il nostro paese.
Senza i necessari fondi e senza un reale coordinamento anche le intese e i provvedimenti rischiano di rimanere insufficienti e questo a scapito di migliaia di ragazzi in fuga da scenari di povertà, guerre e violenza sempre più difficili e questa emergenza riguarderà ancora di più gli anni futuri rischiando di far collassare il sistema dei servizi per i minorenni.

Le associazioni hanno sottoscritto un documento congiunto che sarà inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro Poletti e al relativo Sottosegretario Biondelli, all’Osservatorio Nazionale Infanzia e Adolescenza, alla Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, al Garante Nazionale Infanzia e Adolescenza e al Presidente della Conferenza unificata Stato-Regioni.

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