Minori Tutti i numeri del “caso Bibbiano”

da VITA – Articolo di Sara De Carli

Il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna ha disposto la verifica sui 100 procedimenti esaminati negli ultimi due anni: solo in 15 casi i giudici avevano deciso per l’allontanamento e fra questi i genitori hanno fatto ricorso in 7 casi. Tutti respinti dalla Corte d’Appello. Quanto ai 9 casi citati nell’ordinanza della Procura, solo due bambini sono fuori famiglia: gli altri sette erano già rientrati prima che il caso esplodesse. Un riepilogo dei numeri emersi

A fine giugno, la Procura di Reggio Emilia rese nota l’inchiesta “Angeli e Demoni”, che indagava su presunti reati che avrebbero coinvolto i servizi sociali della Val d’Enza e, conseguentemente, alcune pratiche di allontanamento di minori dalla loro famiglia. Nove i casi sospetti. L’indagine – a cui è stato dato ampio rilievo politico e mediatico – ha innestato un aperto sospetto per non dire pregiudizio negativo o addirittura astio sia sul malfunzionamento dei servizi sociali della Val d’Enza nel loro complesso, sia sull’intero sistema nazionale della tutela minori e dei servizi sociali. Qual è quindi il perimetro del “caso Bibbiano”? Davvero ci sono “centinaia” di casi lì e “decine di migliaia” in Italia di “bambini portati via alle loro famiglie per fare quattrini”, come è stato ripetutamente detto nei mesi scorsi, anche da politici di primissimo piano?

Cominciamo da Bibbiano. In questo inizio di autunno i numeri hanno fatto chiarezza, per quanto non ripresi con lo stesso clamore di giugno. Numeri riportati oggi dalla stampa locale e che abbiamo verificato. Rispetto ai procedimenti contestati dalla procura di Reggio Emilia e citati dai magistrati nell’ordinanza di giugno, 7 bambini su 9 erano già stati restituiti alle loro famiglie prima che scattassero le misure cautelari. Prima, non dopo. Al contrario di quello che molta stampa ha scritto, volendo presentare il rientro in famiglia come riparazione a un errore. Significa che servizi e Tribunale hanno fatto quel che dovevano fare: protetto temporaneamente i minori, approfondito le situazioni, verificato e deciso. Decidendo, in questi 7 casi, per un rientro in famiglia. Restano tuttora fuori famiglia due bambini dei 9 citati, sulla cui situazione un nuovo consulente sta svolgendo ulteriori accertamenti.

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