Paola Turano, categoria professionale assistente sociale.
- Ottobre 2001 iscritta presso l’università degli studi della Calabria “UNICAL” Arcavacata di Rende – Cosenza, al Corso di Laurea in Scienze dei Servizi Sociali. Il 23 luglio 2004 si conseguiva la laurea triennale.
- Novembre 2004 iscritta presso l’università “La Sapienza” di Roma, al corso si Laurea Magistrale in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali (classe 57/s). Il 04 luglio 2006 conseguivo la laurea magistrale.
- Nel dicembre 2006 presso l’Università LUMSA di Roma conseguivo abilitazione all’esercizio della professione di assistente sociale specialista, iscritta all’ALBO A della Regione Calabria n° ordine 367 da febbraio 2007.
- Dal 2008 assunta come assistente sociale presso il Comune di Torino area minori.
- Da febbraio 2013 consulente Equipe Multiprofessionale Abuso e Maltrattamento sui minori “Cappuccetto Rosso” ASLTO2 e Comune di Torino circoscrizioni 6/7.
- Dal 2017 Iscritta all’ordine degli assistenti sociali regione Piemonte.
- Dal febbraio 2017 faccio parte del consiglio direttivo CISMAI, con incarico di segretario.
Ho partecipato a diversi seminari specifici per abuso e maltrattamento e seminari specifici della professione di assistente sociale.
L’interesse sul tema dei minori deriva sicuramente dall’aspetto professionale che ormai da anni ho intrapreso, prima nella scelta degli studi e successivamente nell’ambito lavorativo.
Purtroppo ancora oggi, il problema delle difficoltà e del disagio dei minori resta, nella nostra società, in gran parte ignorato; chi paga il prezzo più alto intanto è senz’altro il più debole: quindi il minore. Il problema è mediaticamente, forse, più riconosciuto oggi poiché è di attualità a causa di alcuni casi di pedofilia dei quali i mezzi di comunicazione di massa si sono occupati. La pedofilia fa notizia, i mass-media se ne occupano e tutti si scandalizzano; poi però i giorni passano, la notizia scompare e tutti se ne dimenticano.
La violenza sui minori esiste realmente e fa male alla nostra coscienza e dunque alla società. I casi di violenza sui minori sono i più difficili da conoscere perché raramente vengono denunciati, questo per svariati motivi: spesso la vergogna della vittima stessa, la complicità imposta violentemente dalla famiglia, l’ignoranza, la paura e a volte, mi duole dirlo, anche perché gli operatori che si occupano di minori fanno fatica a vedere il disagio del minore, si allontanano dai tempi di abuso sessuale e maltrattamenti.
E’ proprio su questo tema che vorrei soffermarmi e l’interesse nel candidarmi al CISMAI è proprio perché, grazie alla posizione di ruolo pubblico nei Servizi, vorrei portare, per quanto possibile, una fusione tra pubblico e privato, che il disagio minorile non resti solo un tema del pubblico o solo del privato.
Purtroppo il nostro lavoro ci logora e sempre più spesso ci troviamo a demandare le nostre funzioni ad altri, sono troppe le battaglie che dobbiamo superare, tra le mura del nostro ufficio e fuori, tra le mura dei Tribunali, siamo stanchi e affaticati dalle discussioni con gli avvocati e con la male fede delle persone che pensano che i Servizi lavorano solo per allontanare i minori dalle famiglie. Ecco, io mi sento ancora in grado di combattere questi pregiudizi e volenterosa di imparare cose nuove e di mettere la mia seppur breve ma intensa esperienza al servizio di chi può beneficiare.
Lavoro in una zona molto disagiata del Comune di Torino ed ho affrontato diverse volte il tema dell’abuso, visto bambini stare male e senza che la giustizia potesse dare loro un aiuto.
Credo nella formazione e nella tutela all’infanzia, quindi ho deciso di mettermi in gioco e di spendere, con piacere, il mio tempo per il CISMAI.
Dopo un primo mandato nell’attuale consiglio direttivo uscente, ho deciso di ricandidarmi, per proseguire questa esperienza e riuscire a portare avanti il mio contributo. In questi anni ho appreso molto e vorrei sfruttare le conoscenze che potranno sicuramente giovare a tutti.