Sono state presentate sabato 13 Dicembre, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna le raccomandazioni dirette agli educatori e alle comunità, agli operatori sociali, ai decisori politici, ai giornalisti per migliorare la qualità dei percorsi di cura e di transizione all’autonomia elaborate da un gruppo di ragazzi che hanno vissuto o stanno per concludere esperienze di accoglienza “fuori famiglia” (in comunità, affido o casa-famiglia). L’iniziativa, promossa dall’Associazione Agevolando ONLUS, ha visto ampia partecipazione sia dei ragazzi che degli operatori sociali e dei rappresentanti delle istituzioni, che hanno interagito con i giovani care leavers presenti. Presente anche una rappresentanza dei ragazzi di Agevolando Napoli, Trentino e Verona.
Partecipazione e transizione all’autonomia camminano insieme
L’apertura della Conferenza è stata affidata alla prof. ssa Maria Teresa Tagliaventi che ha portato il saluto del Dipartimento di Scienze dell’Educazione, anche del preside prof. Luigi Guerra, sottolineando l’importanza per l’Università di questo evento.
A seguire l’intervento del Presidente e fondatore di Agevolando, Federico Zullo che ha così introdotto l’iniziativa: “Anche io ho vissuto un percorso di allontanamento dalla mia famiglia. Come molti di voi hanno detto spesso in questi casi ci si sente o si preferisce sentirsi ‘invisibili’. Oggi noi vogliamo rompere questo schema. Siamo infatti convinti che se le nostre storia di vita difficili diventano esempio di resilienza per altri, possiamo fare qualcosa di straordinario”.
La parola poi al prof. Silvio Premoli dell’Università Cattolica di Milano, esperto del tema della partecipazione. Il prof. Premoli ha riflettuto sulle immagini connesse al tema della partecipazione: l’idea di prendere parte e di svolgere un’azione, l’idea di appartenenza di consivisione, di cambiamento. “La voce dei ragazzi è l’elemento fondamentale nei percorsi di cura e accoglienza. In italia solo recentemente abbiamo iniziato ad ascoltarla davvero. È necessario che le istituzioni imparino a dare la parola e, al tempo stesso, che i ragazzi prendano la parola e si attivino. Dobbiamo uscire da un approccio che si basa sui bisogni per una prospettiva invece basata sui diritti”.
NeoMaggioRete: il progetto, i suoi obiettivi, le azioni, il Care Leavers Network
La costituzione del Care Leavers Network è uno dei risultati del progetto “Neomaggiorete” promosso dall’Associazione Agevolando e coordinato da Anna Bolognesi e Michela Cicerone. Obiettivi generali del progetto Neomaggiorete sono proprio quelli di promuovere l’autonomia, il protagonismo, la partecipazione attiva attraverso la realizzazione di guide cartacee e sportelli informativi (ad oggi attivi a Rimini, Ravenna e Bologna e presto anche a Ferrara) e creando una rete regionale (e in seguito nazionale) di giovani care leavers. Scopo ultimo e fondamentale è sensibilizzare verso un intervento preventivo per migliorare la qualità dei percorsi di tutela in situazioni eterofamiliari soprattutto in riferimento alle tematiche dell’uscita. Per la realizzazione del primo Care Leavers Network dell’Emilia-Romagna sono stati coinvolti 38 ragazzi di età e nazionalità diverse nelle città di Parma, Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena e Bologna. Sono stati realizzati tre incontri per ogni territorio più un incontro con i capigruppo (care leaders) di ogni provincia per riflettere su cosa funziona e cosa non funziona nei percorsi di accoglienza e transizione all’autonomia in particolare rispetto alle richieste di cambiamento.
LE RACCOMANDAZIONI DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DEL CARE LEAVERS NETWORK
Siamo giunti quindi al cuore dell’evento, con la presentazione delle raccomandazioni delle ragazze e dei ragazzi del Care Leavers Network. Emozionati ma determinati i ragazzi si sono alternati per esprimere il loro punto di vista.
Le Raccomandazioni riguardano dieci aspetti particolari dell’accoglienza. I ragazzi hanno chiesto agli operatori sociali, ai decisori politici e ai giornalisti presenti in sala rispetto per le loro storie e il loro percorso di vita, un genuino impegno e una reale passione educativa nei loro confronti, maggiore autonomia pur nell’attenzione alle esigenze specifiche di ciascuno, comunità governate non solo da criteri economici, maggiore attenzione ai percorsi dei minori stranieri non accompagnati, di non essere abbandonati e lasciati soli al compimento del diciottesimo anno d’età, maggiore ascolto e considerazione del loro punto di vista, maggiore coinvolgimento delle famiglie di origine nei loro percorsi e l’idea che né le comunità né le famiglie affidatarie debbano considerarsi sostitutive in nessun caso della famiglia di origine. In generale hanno evidenziato quanto l’attivazione e il protagonismo di ciascun ragazzo sia importante per la buona riuscita di un percorso di accoglienza e autonomia ma che non è possibile diventare adulti sereni senza il sostegno della collettività tutta, soprattutto se si proviene da situazioni familiari e sociali difficili.
Sul sito di agevolando: www. agevolando. org è disponibile il testo completo delle Raccomandazioni.
LE RISPOSTE ALLE RACCOMANDAZIONI
Hanno raccolto le sollecitazioni dei ragazzi e risposto alle loro indicazioni alcuni rappresentanti istituzionali: Gino Passarini della Regione Emilia-Romagna che ne ha valorizzato l’autenticità e la forza assumendosi anche un impegno importante: quello di farle arrivare all’Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza affinché possano essere un contributo per redigere un piano nazionale per l’infanzia.
Stefano Canducci del Coordinamento regionale ha riflettuto sul ruolo dell’educatore, sull’importanza della relazione educativa che ha assimilato all’esperienza di una cordata in montagna: devi affidare la tua vita anche a qualcun altro che deve essere capace di mostrartene il senso, non solo di darti delle informazioni.
Un commento alle Raccomandazioni è stato affidato anche ai rappresentanti dei servizi sociali di Modena (dr. ssa Rita Bondioli), di Rimini (dr. ssa Tiziana Valeri), di Ferrara (dr. Marco Orsini), e di Bologna (dr. ssa Annalisa Faccini).
E, infine, l’importante intervento del Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Emilia-Romagna Luigi Fadiga che ha richiamato alcuni riferimenti normativi fondamentali a partire dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia fino
Il lavoro dell’Associazione Agevolando continuerà anche in futuro, l’obiettivo è quello di riapprofondire alcuni dei nuclei tematici già emersi dai primi focus group e di giungere alla costituzione di un network non più solo regionale ma nazionale.
Qui: http://www.agevolando.org/blog/2014/le-10-raccomandazionidel-care-leavers-networkdellemilia-romagna-2014/ il testo completo delle Raccomandazioni.
Per maggiori informazioni:
Ufficio stampa Associazione Agevolando Silvia Sanchini ufficiostampa.agevolando@gmail.com 347.166.00.60
Agevolando ONLUS nasce nel 2010 su iniziativa di ex-ospiti di comunità per minori “fuori famiglia” ora impegnati attivamente nel sociale. Obiettivo principale dell’associazione è quello di valorizzare e sostenere giovani ex-ospiti di comunità per minori e/o di famiglie affidatarie attraverso la promozione della loro partecipazione individuale e sociale. www.agevolando.org