Presentato il 7° Rapporto CRC sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia

L’Italia non è un “paese per bambini”. Necessario un impegno immediato del Governo a investire nell’infanzia. Presentato il 7° Rapporto CRC sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora.

Il Ministro Poletti, nel corso del suo intervento alla Conferenza Stampa, si è impegnato ad identificare alcune raccomandazioni contenute nel Rapporto CRC e a verificare, tra un anno, la loro attuazione. Ha inoltre espresso il proprio apprezzamento nei confronti del lavoro di monitoraggio del Gruppo CRC, sottolineando l’importanza del Rapporto CRC per la pianificazione delle attività di Governo relative all’infanzia e all’adolescenza.

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Per il terzo anno consecutivo manca il Piano Nazionale Infanzia, l’Osservatorio infanzia e adolescenza non è ancora stato convocato, non sono ancora stati definiti i LEP (Livelli Essenziali delle prestazioni sociali), permane la difficoltà cronica da parte delle istituzioni di “mettere a sistema” le politiche per i minorenni nel nostro Paese, così come continuano a essere tagliati in modo significativo i fondi dedicati, come è accaduto nell’ultima Legge di Stabilità.

I diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti in Italia restano fortemente segnati da un contesto di difficoltà economica e povertà e purtroppo la situazione non è migliorata rispetto agli anni scorsi.

Convocazione dell’Osservatorio nazionale Infanzia e Adolescenza, redazione del Piano Nazionale Infanzia e Coordinamento tra istituzioni, agenzie e associazioni che si occupano di infanzia e adolescenza nel nostro Paese, queste alcune delle priorità portate alla luce dal Garante nazionale durante il lancio del 7° Rapporto CRC. Vincenzo Spadafora ha evidenziato quanto l’attività di analisi e di studio del Gruppo CRC porti a delle proposte concrete e fattibili e necessiti un’attenzione maggiore da parte degli interlocutori istituzionali.

Per la prima volta, il Gruppo CRC ha dedicato un approfondimento trasversale sulla condizione dei bambini nella fascia di età tra gli 0 e i 3 anni, ribadendo l’importanza di investire in questi primi anni di vita al fine di garantire lo sviluppo cognitivo, emotivo, sociale dei bambini, con effetti che durano per tutto il corso della vita.

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