Gentile direttore, con riferimento a quanto pubblicato sul suo giornale il 28 luglio 2019, nell’articolo a firma di Silvana De Mari (pagine 12 e 13, Lo Stato non capisce la psicologia e per questo produce disastri ) il Consiglio direttivo del Cismai, Coordinamento italiano Servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia, riservandosi di difendere nelle sedi opportune il proprio prestigio, ribadisce che il Coordinamento Cismai fa parte, dal 2017, dell’elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie (pubblicato il 6 novembre dal ministero della Salute in attuazione dell’articolo 5 della legge 8 marzo 2017, n. 24 e del decreto ministeriale 2 agosto 2017). Appare quindi piuttosto ridicola l’a f fe rmazione secondo cui lo stesso Coordinamento condivide «principi ascientifici». Ne dovrebbe discendere, volendo seguire un minimo di logica, che una società scientifica difficilmente «dà la caccia agli abusi in famiglia» o potrebbe sostenere convinzioni prive di fondamento, senza che la stessa comunità scientifica ne mettesse in dubbio l’operato. Il Cismai non afferma affatto l’impossibilità della creazione di falsi ricordi ma fa invece riferimento, con una corposa bibliografia a riguardo, consultabile sul sito, a quanto sostiene la letteratura scientifica internazionale che su questo punto ha, fino ad oggi, espresso convinzioni non definitive. L’autrice deve essere incappata in u n’altra svista consultando, sempre che lo abbia fatto, il nostro sito. Ogni forma di generalizzazione infatti e di estremismo, in un campo così complesso, non solo è fuori luogo, ma è molto distante dal rigoroso metodo scientifico. Infine una osservazione. L’articolo fa riferimento all’importanza dell’ad oz io n e nella preziosa Convenzione di Lanzarote: basterà una veloce ricerca tra i documenti pubblicati sul nostro sito per rendersi conto che a quella Convenzione, come a quella di New York sui diritti del fanciullo, è ispirato tutto il nostro lavoro.
Il Consiglio Direttivo del Cismai