“L’abuso sessuale in danno dei bambini è un fenomeno che riguarda almeno 1 bambino su 5 in tutta Europa. Secondo la recente indagine Cismai-Terre des Hommes, circa il 6,7 per cento dei 100mila bambini maltrattati in carico ai servizi sociali è stato vittima di abuso sessuale, ovvero circa 6.700. Ma emerge solo 1 caso su 9. Molti di questi abusi avvengono in famiglia ma anche in contesti istituzionali, che dovrebbero essere di cura e di educazione.
Il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (CISMAI), il principale network italiano dei centri e degli operatori pubblici e privati che operano per il contrasto al maltrattamento, in relazione ai rilievi mossi dal Comitato ONU sulla Convenzione per i Diritti dell’Infanzia, esprime la seguente posizione.
Di fronte a questa evidenza nessuna Istituzione o Organizzazione che si occupa di cura dei bambini può fare a meno di realizzare al proprio interno un sistema adeguato di prevenzione e protezione dalla violenza sessuale, in grado di rilevare e segnalare tempestivamente i casi di rischio, di denunciare i sospetti abusi, di formare il personale al riconoscimento dei fattori di rischio e alle policy di tutela.
Già nel marzo 2010, il CISMAI ha scritto una lettera aperta alla CEI per ribadire l’adozione urgente di misure atte a garantire la protezione dei bambini negli ambienti educativi della Chiesa Cattolica, molte delle quali sono oggi richieste dal Comitato ONU. Al tempo stesso, il CISMAI, sulla base delle sue competenze, offriva la gratuita e spontanea collaborazione alle Autorità ecclesiastiche per l’adozione di protocolli e misure di intervento. Tuttavia la lettera aperta è caduta nel vuoto, nonostante i diversi tentativi di interlocuzione.
Il CISMAI auspica quindi che i richiami dell’ONU di oggi possano essere il più presto accolti dalla Chiesa Cattolica, ribadisce la propria disponibilità a fornire strumenti, prassi di tutela, formazione a tutti i religiosi per la prevenzione delle violenze e a sostenere il processo di cambiamento in atto, fiduciosi nel fatto che la Chiesa Cattolica è stata anche capace di esprimere dal basso, tramite centri che sono oggi all’avanguardia nella tutela dei minori, esperienze di protezione molto avanzate, che tuttavia non sono mai state fatte proprie né valorizzate dalla gerarchia ecclesiastica.
Infine, il CISMAI ritiene che i richiami, anche molto duri del Comitato ONU, lungi dal diventare oggetto di strumentalizzazione e di denigrazione verso l’autorità ecclesiastica, stimolino anche tutte le altre Istituzioni e Organizzazioni ad adottare al proprio interno le adeguate misure di policy per la protezione dei bambini”.
Torino, 5 febbraio 2014