Sulla contestazione di Firenze

Quella che si è svolta ieri, a Firenze, è stata una giornata molto proficua: il tentativo di alimentare una polemica, sterile e inutile, si è dissolto e allo stesso tempo risolto in uno striscione messo di notte da Casa Pound e rimosso al mattino dalle Forze dell’Ordine.
Come tanti altri siamo in attesa che la Magistratura concluda il suo lavoro sul caso della val d’Enza che resta un’indagine sui fatti e sulle persone. Non sui metodi.
Il tentativo, non riuscito, di impedire che si svolgesse un confronto sul tema della violenza assistita, proposto da Artemisia (socio CISMAI), è inspiegabile. La violenza assistita, di cui il CISMAI si occupa da sempre, è la seconda forma di maltrattamento all’infanzia più diffusa nel nostro paese. Secondo i dati Istat, riferiti al 2015, in Italia il 62% dei casi di violenza sulle madri avviene in presenza dei figli minori. Sono oltre 400mila le bambine e i bambini che nel nostro paese subiscono questa forma di violenza che ha conseguenze gravi se i danni non sono trattati e curati.
Perchè non se ne sarebbe dovuto parlare? Quale ostacolo rappresentava la giornata di ieri al conseguimento della chiarezza sul caso di Bibbiano? Non ci è stato possibile stabilirlo

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