Una legge per “rafforzare le garanzie dei diritti della persona, dei minori e della famiglia mediante l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e la persona”: la posizione del Cismai

Il Cismai esprime forte preoccupazione riguardo il disegno di legge approvato in data 29 agosto 2014 dal Consiglio dei Ministri in cui si fa riferimento al “rafforzare le garanzie dei diritti della persona, dei minori e della famiglia mediante l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e la persona” .
Questo progetto di fatto abolisce il Tribunale per i Minorenni, al quale resterebbe solo la competenza in ambito penale, ed affida tutta la delicata materia della tutela minorile, dalle decisioni sulla responsabilità genitoriale, alle adozioni, ai minori stranieri non accompagnati, a sezioni specializzate all’interno del Tribunale Ordinario.
Si sottolinea il grave rischio che in una materia così complessa e delicata come la tutela dei soggetti di minore età non venga garantita l’effettiva specializzazione dei magistrati. La logica di separare le competenze civili da quelle penali, affidata a due organi giudiziari interrompe di fatto una cultura acquisita in materia minorile, che fonda la sua competenza in una lettura complessa delle situazioni di disagio dei minori e delle famiglie.
Le decisioni sui minori verrebbero, inoltre, prese sostanzialmente da giudici togati e verrebbe così a cadere una delle principali prerogative del T. M. attuale, che è la composizione mista dei collegi, in cui il giudice togato affianca il suo sapere giuridico alla conoscenza specialistica dei Giudici Onorari nel campo del benessere psicologico e sociale del minore.
Questo prezioso patrimonio costituito da una prassi giornaliera di lavoro fianco a fianco tra togati e onorari non può in alcun modo essere sostituito dal continuo ricorso a pareri specialistici esterni (Consulenze Tecniche).
Significativa ci sembra inoltre la sparizione del termine “minore”, finora centrale; laddove questa centralità venisse meno infatti, il rischio è che il minore si trovi ad esistere non più come soggetto di diritto, ma solo in funzione dei diritti dei suoi genitori con una sovrapposizione della giurisdizione minorile a quella familiare.
Ci sembra grave che il Governo non abbia recepito le indicazioni di diverse Associazioni, che operano da anni nel settore della tutela minorile come l’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia (AIMMF) e la Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e per i Minorenni (Il CamMiNo), che avevano presentato proposte di legge riguardanti l’opportunità di Istituire non sezioni specializzate, ma un Tribunale Specializzato per la Persona, i Minorenni e per la Famiglia, con autonomia organizzativa, con funzioni esclusive e composizione multiprofessionale, cosa che consentirebbe inoltre di mantenere l’unitarietà del giudizio minorile civile e penale.
Il Cismai auspica che il Ministro della Giustizia e il Governo tornino sui loro passi mantenendo la specificità e la specializzazione di una giustizia che anche nella sua organizzazione metta al centro la persona minore di età.
Torino 16.9.2014