Una Regione che pensa all’infanzia più fragile: incontro dibattito con le forze politiche che si presentano alle elezioni regionali.

La sez. Piemontese del Cismai ha fatto 5 proposte sul tema della tutela all’infanzia ai candidati alle elezioni Europee di varie forze politiche, in un incontro che si è tenuto lo scorso 7 maggio a Torino.

Proposte ai Candidati Presidenti ed alle forze politiche che si presentano alle Elezioni Regionali del Piemonte 2019

Il CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) è nato nel 1993 ed è costituito da circa 70 centri e servizi del pubblico e del privato sociale, oltre che da moltissimi operatori soci individuali. L’obiettivo del Coordinamento è quello di costituire una sede permanente di carattere culturale e formativo nell’ambito delle problematiche inerenti le attività di prevenzione e trattamento della violenza e dell’abuso contro i minori. Costituisce un’associazione unica in Italia per le caratteristiche di pluridisciplinarietà e riflessione teorica a partire dalla pratica direttamente espressa da chi lavora sul campo. In questi anni il Coordinamento è fortemente cresciuto, contribuendo al riconoscimento delle forme più gravi e traumatizzanti di violenza a lungo negate, quali gli abusi sessuali, le trascuratezze croniche, la violenza assistita e alla consapevolezza sociale della gravità dei danni derivanti dalle diverse forme di maltrattamento all’infanzia e della necessità di intervenire in modo adeguato e competente. La Sezione Regionale del CISMAI in Piemonte propone alle forze politiche che si preparano a guidare la nostra Regione il loro impegno affinché la protezione dell’infanzia da ogni forma di violenza diventi un obiettivo prioritario delle politiche dei prossimi anni, traducendosi in significativi investimenti di risorse organizzative ed economiche. Nell’ultima legislatura si sono fatti importanti passi avanti circa la tutela dei minori nella nostra Regione, in particolare : • dopo anni di attesa è stato nominato il Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza nella figura della dott.ssa Rita Turino che sta svolgendo un Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia prezioso lavoro a favore dei diritti dei minori sul nostro territorio. • si è realizzato l’aggiornamento delle Linee guida regionali per la segnalazione e la presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento ai danni di minori; in esse le equipe multidisciplinari assumono una più precisa identità di “servizio specialistico”, vengono maggiormente integrate le competenze sociali e quelle sanitarie, si delinea in modo preciso l’apporto delle diverse professionalità nelle differenti fasi della presa in carico. Dopo la realizzazione di questi importanti passaggi il CISMAI sollecita i candidati Presidenti e tutte le forze politiche che si presenteranno alle prossime Elezioni Regionali ad impegnarsi affinché nei prossimi anni le nuove Linee Guida Regionali possano trovare una piena attuazione contribuendo a migliorare gli interventi sociali e sanitari a favore dei minori vittime di abuso e maltrattamento nella nostra regione. Con l’intento sopra illustrato abbiamo elaborato CINQUE PROPOSTE che riteniamo cruciali ed urgenti nella specificità della nostra realtà territoriale:

1. Che venga istituito sotto il coordinamento degli Assessorati competenti un tavolo permanente di monitoraggio rispetto all’applicazione delle Linee Guida Regionali con l’obiettivo di verificare che le indicazioni delle stesse vengano recepite e attuate con omogeneità in tutti i territori della regione garantendo in modo uniforme un lavoro mirato e specialistico nelle situazioni di mal-trattamento e violenza all’infanzia.

2. che vengano in tempi brevi attivati percorsi di sensibilizzazione e formazione sulle tematiche dell’abuso e del maltrattamento a favore delle scuole e delle associazioni che operano sul territorio, degli operatori dei servizi socio sanitari, con particolare attenzione a quelli impegnati nelle equipe specialistiche multidisciplinari. Solo attraverso tale investimento è possibile da una parte contrastare le tendenze alla minimizzazione del fenomeno e dei gravi effetti che ha sui minori che vi sono esposti, e dall’altra attivare modalità di lavoro che permettano di coniugare costi e benefici.

3. che si attivi una riflessione sul sistema di accoglienza residenziale di bambini e adolescenti vittime di abusi e maltrattamenti (comunità, case famiglia, affidamenti) facendo chiarezza su quali risorse possano essere più efficaci ed idonee nelle differenti fasi del percorso di protezione e cura e in considerazione delle specifiche caratteristiche di minori e genitori (età, livello di traumatizzazione, presenza di aspetti sintomatici, lealtà con la famiglia di origine). Come indicato nelle stesse Linee Guida infatti “la scelta da parte dei Servizi di una risorsa che si rileva nel tempo non idonea, il possibile fallimento dell’inserimento, il conseguente ricollocamento del minore, rischiano infatti di configurarsi come un nuovo evento traumatico”.

4. che vengano messe in campo risorse economiche e attivati progetti a favore dei minori in tutela che compiono 18 anni (Care Leavers). La mancanza di risorse e progettualità fa si che per la maggior parte dei ragazzi non ci sia altra possibilità che riavvicinarsi alla propria famiglia di origine anche quando i problemi che avevano portato all’allontanamento non sono stati risolti (maltrattamenti famigliari, grave trascuratezza, abuso sessuale). Tale inevitabile e drammatico passaggio rischia di annullare tutto il lavoro che è stato compiuto negli anni precedenti e si configura come un importante spreco di risorse economiche e professionali. 5. che si ponga maggior attenzione al problema della tutela dei minorenni nelle “separazioni gravemente conflittuali. I servizi territoriali si trovano sempre più coinvolti nell’intervento su queste complesse situazioni nella consapevolezza che i tradizionale modelli di intervento utilizzati nelle situazioni di tutela non sono calibrati sulla specificità del fenomeno. Di qui l’urgenza di elaborare per questo tipo di interventi procedure idonee di presa in carico che vedano integrarsi in modo trasformativo e tutelante i minori coinvolti le istituzioni giudiziarie e la rete dei servizi socio-sanitari. Appare evidente che per poter raggiungere gli obiettivi indicati sia indispensabile che vengano investite delle risorse economiche soprattutto nella direzione di incrementare il personale sociale e sanitario specificatamente dedicato all’attivazione di percorsi efficaci di presa in carico. Solo in questo modo potrà essere garantita una coerente possibilità di intervento utile a promuovere efficaci percorsi di cura e recupero a favore dei minori e dei genitori.


Il 7 maggio presso la sala conferenze di Corso Stati Uniti a Torino si è tenuto un incontro-dibattito organizzato dalla sezione piemontese del CISMAI dal titolo “Una Regione che pensa all’infanzia più fragile”. Sono intervenuti rappresentanti delle forze politiche che partecipano alle prossime elezioni regionali: la consigliera regionale Valentina Caputo del Partito Democratico, la consigliera regionale Francesca Freidiani del Movimento 5 Stelle e il capolista della Lega Piemonte Stefano Allasia. Si è inoltre presentato, valorizzando l’iniziativa, il candidato Presidente della coalizione del centro-destra Alberto Ciro di Forza Italia.

Il referente del Cismai Piemonte, Enrico Quarello, ha esposto ai politici presenti cinque proposte a favore della tutela dei minori in regione:

1.istituzione di un tavolo di monitoraggio sull’applicazione delle recenti Linee Guida,

2. attivazione di percorsi di sensibilizzazione e formazione a favore degli operatori dei servizi,

3. rivisitazione del sistema di accoglienza dei minori allontanati dalle famiglie,

4. promozione di percorsi di sostegno a favore dei neo-maggiorenni in uscita dai percorsi di comunità,

5. attenzione all’importante problematica delle separazioni gravemente conflittuali.

I politici ospiti hanno preso in considerazione le istanze
presentate e, pur con posizioni differenti su alcune questioni, si sono impegnati a sostenere il sistema di tutela a favore dei minori in situazione di pregiudizio.