A distanza di alcuni giorni dalla notizia dell’inchiesta all’IPM Beccaria, il CISMAI esprime la propria preoccupazione per le violenze perpetrate ai danni dei ragazzi detenuti. Il maltrattamento istituzionale avviene molto più frequentemente di quanto la comunità adulta ed il sistema istituzionale vogliono riconoscere. Nei contesti come l’IPM vi è la gravità del perpetrare maltrattamento fisico e psicologico su persone minorenni totalmente affidate e dipendenti dalle istituzioni e private anche della libertà. La connivenza tra adulti esercenti il potere e gli atteggiamenti di difesa corporativa rendono molto difficile l’emersione della violenza.
Siamo consapevoli della complessità del sistema penitenziario minorile nel nostro Paese e del prevalere in questo tempo in modo diffuso di una cultura giustizialista e repressiva che contrasta con i principi fondamentali della Costituzione. E contrasta anche con le norme che per anni hanno avuto come obiettivo la residualità delle misure detentive per le persone minorenni ed il prevalere di una giustizia di comunità con finalità riparative. L’emergere di episodi come questi richiama l’attenzione della politica, delle istituzioni e della comunità ad assumere le proprie responsabilità nei confronti delle persone in crescita, ad investire nella prevenzione, a costruire percorsi di supporto ai minorenni ed alle loro famiglie che possano prevenire traiettorie devianti; quando avvengono si ha comunque il dovere comunque di restare in una cornice di legalità, di rispetto, di diritti. Questo richiede un investimento di risorse umane ed economiche nei territori ed anche nel sistema della giustizia perché la promozione dei diritti e la costruzione di una giustizia riparativa non sia solo un motto.
La scelta di esplicitare e riconoscere il tema del maltrattamento istituzionale richiede l’impegno di tutti a mettere sempre al centro il migliore interesse delle persone minorenni, anche se autori di reato, il loro ascolto, l’attenzione a non colludere tra adulti e tra istituzioni, a non dare nulla per scontato.
La Presidente
Marianna Giordano